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Niscemi: nuova mobilitazione delle associazioni contrarie al sistema satellitare Muos

Il Muos minaccia la riserva naturale Sugherata e la salute dei cittadini.


È di nuovo sul piede di guerra il movimento No Muos di Niscemi, che ha annunciato un happening di tre giorni a fine aprile per tenere accesi i riflettori sul Muos (Mobile User Objective System), il sistema di comunicazioni satellitari ad altissima frequenza, gestito dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Era stato un cablogramma di Wikileaks a svelarci i dettagli di questo progetto, ancora in fase di sviluppo e destinato a soppiantare l’attuale sistema satellitare UFO, supportando l’azione di forze militari di mare, terra e altre amenità.

A livello mondiale, saranno quattro le stazioni di terra che comporranno il sistema. Una di queste è in fase di realizzazione in Sicilia, a Niscemi, nella riserva naturale ‘Sugherata’. Nonostante le prescrizioni dei piani territoriali paesistici e il parere contrario del Comune, nel giugno 2011 la Regione Sicilia da il via libera ai lavori. Che – secondo il locale comitato No Muos – hanno già fatto scempio di specie arboree protette e di ampie zone di macchia mediterranea. D’altra parte, delle opere di compensazione ambientale annunciate dall’ex Ministro La Russa neppure l’ombra.

Ma non sono solo le preoccupazioni legate all’ambiente a tormentare la popolazione locale di Niscemi. Secondo rilevazioni del Politecnico di Torino e dell’Arpa siciliana, i campi elettromagnetici generati dalle antenne paraboliche ed elicoidali del Muos mostrerebbero valori prossimi ai limiti di sicurezza per la salute dei cittadini, soprattutto in prossimità delle abitazioni.

Altrettanta inquietudine suscita la vicinanza dello scalo aeroportuale di Comiso (appena 19 km di distanza). Uno studio d’impatto commissionato dagli stessi militari USA aveva infatti certificato il rischio di interferenza dei trasmettitori Muos su sistemi propellenti, come gli aerei. Questa considerazione aveva, successivamente, indotto il comando Usa a spostare i lavori dalla base navale di Sigonella – strapiena di velivoli carichi di armamenti – a Niscemi.
I rappresentanti di Provincia e Regione e dell’aeronautica hanno chiaramente negato ogni possibile incompatibilità tra lo scalo di Comiso e la stazione Muos anche se nessuna documentazione è ancora stata prodotta al riguardo.

Anche il Ministero dell’Ambiente ha, in questi giorni, avallato i timori che il fascio di microonde emesse dal Muos possa pregiudicare la salute della popolazione locale. Che resta in attesa di una presa di posizione chiara da parte del Governo rispetto ad un progetto che poco ha a che fare con le reali esigenze di un territorio votato al turismo e non all’industria bellica.

Via | PeaceLink
Foto | Flickr

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