Lavoro
La protesta di 6 lavoratori nella bocca del Vesuvio
La bocca del Vesuvio è teatro di una singolare protesta di 6 lavoratori della Coop. Vesuvio. A nome di 55 colleghi vivono dal 23 aprile sul vulcano perché hanno perso il lavoro per la manutenzione dell’Parco.

Da qualche ora un corteo di ex dipendenti della Coop. Vesuvio sta percorrendo a piedi la strada che porta fin dentro la bocca del vulcano. I bus dei turisti sono rallentati. Ma questo è solo l’ultimo atto in ordine di tempo di una singolare vertenza: dal 23 aprile 6 dipendenti senza lavoro della Coop. Vesuvio dimorano nella bocca del vulcano, praticamente all’addiaccio, per protestare contro la perdita di lavoro.
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La storia dei 6 dipendenti della Coop. Vesuvio, Natura e Lavoro che dal 23 aprile hanno deciso di dimorare nel cratere è il simbolo di come la tutela ambientale in Italia piuttosto che garantire lavoro lo sottragga. Eppure il Parco del Vesuvio è visitato ogni giorno da centinaia di persone che si inerpicano a 1000 metri di altezza per guardare dritto nella bocca del vulcano. Ci sono decine di sentieri da seguire e c’è da fare manutenzione: il lavoro qui su non manca di certo. La Coop. Vesuvio nasce nel 1996 e conta al suo debutto 187 lavoratori che si occupano di:
manutenzione forestale; risanamento di opere edilizie ed ambientale; recupero biomasse; produzione e commercializzazione flora autoctona; gestione di aree turistiche, parcheggi, punti ristoro, campeggi, agriturismo, centri visita, tourist shop, maneggi; produzione e commercializzazione di gadget e oggettistica per il merchandising; gestione di riserve naturali; attività antincendio; trasporto pubblico.
A meno che non si sia uno scienziato dell’Osservatorio Vesuviano o uno dei superstiti dipendenti dell’Ente Parco per salire sul Vesuvio è necessario pagare un biglietto a testa di 8 euro, 6,50 il ridotto e se si arriva in macchina 2,50 il parcheggio se in camper 5,00 euro.
Ma nonostante gli incassi all’Ente Parco agli ultimi 55 dipendenti non arrivano che gli spiccioli. La Cooperativa fallisce nel 2008 e scattano gli ammortizzatori sociali. Credo che la speranza risiedesse anche in una eventuale assorbimento da parte della Regione. Il punto è che in ogni caso il Parco nazionale del Vesuvio necessità di chi provveda alla sua manutenzione. Detto ciò la risposta politica è arrivata da Severino Nappi assessore regionale al lavoro che ha girato il problema attraverso una lettera inviata al ministro per l’Ambiente Corrado Clini.10 giorni fa.
Via | Il Mattino
Foto | TM News
