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Honduras, uccisa l’attivista Berta Caceres: dubbi sulla dinamica dell’omicidio

Honduras: uccisa l’ecoattivista Berta Caceres. Le autorità parlano di un omicidio nel corso di una rapina, ma la famiglia della vittima la pensa diversamente

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La scorsa notte in Honduras è stata uccisa Berta Caceres, attivista ecologista che nel 2015 ha vinto il Premio Goldman per l’Ambiente, un riconoscimento assegnato annualmente agli ecoattivisti che si sono distinti in 6 aree geografiche del mondo: Africa, Asia, Europa, Isole e Nazioni insulari, Nord America e Centro-Sud America. Secondo quanto sostiene la polizia la Caceres sarebbe stata uccisa sull’uscio della sua casa di La Esperanza da dei ladri, che avrebbero sorpreso mentre rincasava. Secondo altre fonti sarebbe stata invece uccisa nel suo letto mentre dormiva, il che farebbe legittimamente pensare ad uno scenario diverso da quello del furto degenerato in un assassinio.

La madre della donna, infatti, non crede all’ipotesi della rapina e pensa invece che sia stata uccisa proprio per il suo lavoro di attivista, durante il quale ha anche contribuito a fondare il Consiglio dei popoli indigeni dell’Honduras che attualmente coordinava al fine di promuovere la loro autodeterminazione. La Caceres era una figura scomoda per le autorità centrali come testimoniato anche dalle sue battaglie contro la realizzazione dell’impianto idroelettrico di Agua Zarca sul Rio Gualcarque, nell’Honduras Nord-occidentale. La realizzazione dell’impianto era infatti stata approvata senza consultare le comunità locali – che tra l’altro considerano sacro il fiume – in violazione della Convenzione sul diritto all’autodeterminazione dei popoli indigeni.

La Caceres era una figura di spicco per le comunità indigene dell’Honduras e in passato era stata anche arrestata dal governo del suo paese con l’accusa di terrorismo. Più volte ha ricevuto minacce di morte al punto da arrivare alla decisione di separarsi dai suoi figli, trasferendoli in Argentina, pur di tenerli al sicuro da eventuali ritorsioni.

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