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Biciclette

Bike Pride a Pavia, più sicurezza sulle strade per i ciclisti

L’orgoglio viaggia su due ruote in città per chiedere più sicurezza sulle strade per i ciclisti. Le foto del Bike Pride di oggi pomeriggio a Pavia.

Un misto di esasperazione ed orgoglio quello che sta viaggiando su due ruote lungo la penisola. Ad animare il movimento #Salvaiciclisti l’orgoglio di aver scelto la bici per spostarsi e l’esasperazione per la mancanza di sicurezza sulle strade per i ciclisti, per la scarsità di piste ciclabili ben collegate tra loro, che non terminino all’improvviso nel nulla, per l’arroganza concessa agli automobilisti da politiche di mobilità urbana che non rispettano i diritti di tutti i cittadini, concedendo come fanno sempre più spazio alle auto e tarpando le ruote alle bici anche nelle città in cui sono numerose.

Dopo Torino e Bologna oggi pomeriggio per la prima volta anche a Pavia si è svolto il Bike Pride, una parata scampanellante di otto chilometri durata un’ora e mezza circa, da Piazza Leonardo da Vinci al Vittadini. L’obiettivo, come nelle altre città attraversate dalla parata, è chiedere più sicurezza, più piste ciclabili, anche extraurbane, più attenzione alle esigenze dei ciclisti. Bello appropriarsi per un’ora e mezza di quelle strade in cui noi ciclisti siamo spesso emarginati e farsi sentire rumorosamente da quella politica che ignora le nostre richieste, come fosse facoltativo ascoltare e prendere provvedimenti per assicurare ai cittadini il diritto di spostarsi in bicicletta senza rischiare la vita.

La pedalata dimostrativa si è snodata non a caso lungo quella che è la Via Crucis dei ciclisti pavesi, fermandosi nei punti più critici, rotonde particolarmente a rischio e strade in cui mancano le piste ciclabili e in cui persino i marciapiedi sono occupati da parcheggi. La maggior parte degli incidenti tra auto e biciclette a Pavia si verifica proprio nei pressi di incroci, scontri facilmente scongiurabili con attraversamenti ciclabili più sicuri e semafori preferenziali per i ciclisti. A ricordo dei ciclisti vittime della strada è stata posta una bici bianca in una delle rotonde più a rischio.

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L’appello dei ciclisti in città alle amministrazioni locali è a smetterla di trascurare il mezzo urbano più veloce, economico ed ecologico. Conviene a tutti perché decongestiona il traffico, riduce l’inquinamento ed incrementa la sicurezza stradale. Occorre restituire i marciapiedi a pedoni e biciclette, introdurre dossi e dissuasori ed una segnalatica ben visibile nei punti di attraversamento. E ancora: il doppio senso limitato alle biciclette nelle strade a senso unico dove la viabilità lo permetta e parcheggi con rastrelliere che blocchino telaio e ruota per scongiurare i tanti furti che purtroppo sono all’ordine del giorno in città. Frecciatina ai politici, sempre più lontani dalla mobilità (e vita) reale, pre-invitati dai promotori (Legambiente Pavia, Ciclofficina Di Strada Ciclopi, #Salvaiciclisti) a non sventolare bandiere di partito:

Riterremo la presenza di bandiere di partito assolutamente ipocrita perché nessun partito nella nostra città ha mai fatto nulla di serio per le biciclette.

E come a Pavia, in tante città le manifestazioni d’amore dei cittadini verso la bici vengono ignorate al momento di pianificare la mobilità urbana. All’orgoglio delle due ruote si preferisce sempre l’arroganza di quattro ma continueremo a scampanellare e a pedalare, ancora e ancora. Con orgoglio.

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