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Emissioni aerei: Ryanair in pole per ecologia

Le emissioni di CO2 sono state nel mese di luglio per Ryanair di appena 67 grammi per passeggero. Il dato diventa il nuovo riferimento su scala continentale.

Il trasporto aereo viene accusato da alcuni per l’alto apporto specifico all’effetto serra. I dati diffusi nelle scorse ore da Ryanair dicono però che, quando il fattore di carico è adeguato, lo scenario legato ai velivoli per il trasporto in quota dei passeggeri è meno preoccupante di quanto possa sembrare.

Oggi il più grande gruppo aereo europeo ha pubblicato le statistiche relative al mese di luglio sulle emissioni di anidride carbonica, che evidenziano una media di 67 g di CO2 per passeggero/km. Si tratta della cifra più bassa nel settore aereo dell’UE, con un calo di 15 g nell’ultimo decennio.

Il merito è del combinato disposto fra il più alto load factor passeggeri (96%) e una delle flotte più giovani (in media 6 anni) del Vecchio Continente. Risultati migliori si profilano all’orizzonte, perché Ryanair sta investendo oltre 20 miliardi di dollari per l’acquisto di 210 nuovi aeromobili Boeing 737, che saranno in grado di trasportare il 4% in più di passeggeri ma ridurranno il consumo di combustibile del 16% e le emissioni di rumore del 40%.

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Comprensibile la gioia del management, espressa da Kenny Jacobs, Chief Marketing Officer della compagnia irlandese low cost, che commentando il dato si esprime in questi termini: “Ryanair è la compagnia aerea più green d’Europa con la flotta più giovane e i load factor più elevati. Le nostre emissioni di CO2 per passeggero/km a luglio 2019 sono di 67 g, quasi la metà rispetto ad altre compagnie aeree europee di bandiera e ci impegniamo a ridurla di un ulteriore 10% a meno di 60 g per pax/km entro il 2030“.

Foto | Facebook

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