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Il patto antismog

Come annunciato dal presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, il Patto antismog del Nord Italia è stato firmato mercoledì 7 febbraio.
Al centro dell’intesa lo stop della circolazione in tutta la Valle Padana (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e province autonome di Trento e Bolzano), il 25 febbraio, dalle 8 alle 20, secondo modalità definite da ciascuna Regione in base alle sue competenze e alle sue normative.

Sono state tante le reazioni alla notizia del fermo da parte delle associazioni ambientaliste ed anche dei nostri lettori: c’è chi lo definisce un provvedimento inutile e chi lo considera già qualcosa. Blocco della circolazione a parte, cosa prevede precisamente questo “Patto antismog”? Ecco le misure:

  • sviluppo del trasporto pubblico locale,
  • limitazioni alla circolazione per i veicoli più inquinanti;
  • stop all’uso dell’olio combustibile;
  • incentivi alla diffusione di veicoli e impianti di riscaldamento meno inquinanti,
  • campagna informativa sulla legna da ardere e le biomasse.

I “festeggiamenti” vengono però subito rovinati dalla notizia del ricorso alla Corte Costituzionale da parte da parte del Governo della legge della regione Lombardia sulla lotta all’inquinamento approvata lo scorso novembre. In particolare, il Consiglio dei Ministri punta il dito contro i divieti di circolazione, i limiti al traffico e le sanzioni previste. Si tratta di un problema di tipo formale: la circolazione stradale è di competenza nazionale e il compito di decidere blocchi e limitazioni spetta a Comuni e Prefetture.

[Silvia]

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