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Rifiuti tossici in Galles, Monsanto sotto accusa

Continua a far scalpore sui media il nome della Monsanto, la multinazionale di biotecnologie agricole. Questa volta non si tratta delle proteste dal mondo anti-Ogm ma di un’inchiesta avviata dall’Agenzia dell’Ambiente della Gran Bretagna. Come reso noto dal The Guardian, l’azienda avrebbe pagato degli intermediari per riversare tonnellate di rifiuti tossici nel villaggio di Groesfaen nel sud del Galles, pur sapendo che queste sostanze avrebbero danneggiato l’ecosistema e le persone.

Il disastro causato sembra essere veramente grande: l’agenzia ha definito il sito “il più inquinato della nazione” e ha stimato una spesa di circa 150 milioni di euro per bonificare il luogo. Nel passato non sono mancanti i segni di questo inquinamento: nel 2003 da una cava di Brofiscin (vicino Groesfaen) fuoriuscirono dei fumi sospetti, ma la comunità non venne sufficientemente informata sulla realtà del pericolo da parte delle istituzioni. Douglas Gowan, redattore del primo rapporto (1972) sulla cava di Brofiscin parla chiaro: “Le autorità hanno sempre saputo e non hanno mai fatto nulla”.

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