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Hacker ecologici e cani robot

Alcuni cani robot hanno avuto una nuova (dignitosa) vita grazie ad un gruppo di studenti che li ha “hackerati” per renderli capaci di riconoscere alcuni inquinanti e reagire ad essi. Sono giocattoli elettronici open source dotati di un sensore e programmati per seguire i gradienti di concentrazione della sostanza che stanno cercando, come farebbe un cane che fiutasse una pista.
Alcuni cani sono anche capaci di lavorare in squadra: uno di loro, quello con il sensore più sensibile, apre la pista e identifica la sorgente dell’inquinamento. Gli altri seguono ad una certa distanza, permettendo di raccogliere nello stesso istante diversi dati distribuiti su una zona più ampia.
I cani formano delle pattuglie che vigilano sulla salubrità di luoghi pubblici come parchi e scuole. Il progetto si chiama “Feral robotics dogs” ed e’ stato lanciato da una insegnante di arte all’università di San Diego, in California, che si chiama Natalie Jeremijenko.
Nel video si vede la reazione di un cagnetto robot all’odore di un pennarello (ha un sensore per i solventi chimici).
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