EcoComunicazione
Austria: arrivano le montagne sponsorizzate

Ve la immaginate, vicino al Monte Bianco, Punta Citterio? O Monte Rovagnati? E Punta Salamino Milanese?
È quanto sta accadendo nel Tirolo Orientale (Austria), dove una nota azienda di insaccati ha acquistato il diritto di ribattezzare una cima – il Mullwitzkogel – col proprio nome: Wiesbauer-Spitze.
Non si tratta di un cocuzzolo di seconda categoria, ma di un colosso di 2768 metri che domina il paesino di Prägraten (1270 abitanti) e che attrae escursionisti da tutta Europa. Una vetta dalla storia interessante: fa parte della catena chiamata Großvenediger (“Grande Venezia”) perchè a fine ‘700 era un luogo di passaggio per i commercianti veneziani.
Ma gli abitanti di Prägraten che dicono? Beh, è gente pragmatica: se la pubblicità è l’anima del commercio, perchè schifarla? E infatti i cittadini del villaggio tirolese condividono la scelta che il consiglio comunale ha preso all’unanimità.
Pare che l’effetto pubblicitario sia stato enorme, anche a livello internazionale, tanto per i paesani quanto per i produttori d’insaccati, nella fattispecie la famiglia Wiesbauer, che con questa iniziativa celebra il 75° anniversario del salumificio e la “Bergsteiger-Wurst” (salsiccia dello scalatore).
L’immagine di Prägraten verrà stampata a breve su 18,4 milioni di salsicce Wiesbauer, mentre la cerimonia ufficiale del cambio del nome della montagna avrà luogo durante il 59° Giro ciclistico d’Austria, che farà tappa proprio a Prägraten a inizio luglio. Tutto calcolato.
A dire il vero qualche critico c’è, per esempio l’omologo austriaco del Club Alpino Italiano, l’Alpenverein. Un suo membro, Peter Hasslacher ha dichiarato: “ Questa nuova tendenza è molto pericolosa: abbiamo raggiunto la vetta della burla. Certe azioni pubblicitarie da noi non trovano alcun consenso. Nelle nostre cartine escursionistiche manterremo il nome originale della vetta”.
Dal canto suo, il sindaco di Prägraten risponde che nessuna vetta è stata o verrà venduta: “La cooperazione con l’azienda Wiesbauer e il cambiamento del nome è un valore aggiunto che renderà ancora più popolare e attrattiva la nostra zona”.
Intanto i giornali svizzeri già si preoccupano per casa propria: il quotidiano di Zurigo Blick teme una “Vetta Swatch”, una “Cima Ricola” o un “Cocuzzolo Toblerone”. Ma il responsabile della promozione turistica elvetica Roger Waber rassicura: “Rinominare le vette delle montagne svizzere a soli scopi pubblicitari ci farebbe solo deridere”. Austriaci: avete sentito?
E voi che ne pensate? A Prägraten hanno venduto l’anima al diavolo oppure si tratta di una proficua sinergia pubblico-privato?
Via | Corriere.it
