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Siccità, 200 mila posti di lavoro persi nei campi

La siccità dei mesi estivi sta avendo pesanti ripercussioni sui giovani occupati nelle operazioni di raccolta: in 200 mila senza lavoro.

Aumento dei prezzi dei beni agroalimentari, perdità di redditività e competitività del settore primario, moria di animali, lo spettro di carestie all’orizzonte e disoccupazione. Sono solo alcuni dei devastanti effetti collaterali della siccità che ha stremato i campi e ridotto all’osso le risorse idriche nei mesi pre-estivi ed estivi.

E a pagare il prezzo più alto per la crisi idrica sono i giovani che si erano reinventati nell’agricoltura proprio per sfuggire ad una crisi altrettanto grave: quella economico-occupazionale. A lanciare l’allarme è la Coldiretti che parla di ben 200 mila posti di lavoro persi quest’anno nei campi a causa della siccità.

Penalizzati a causa dei magri raccolti gli addetti alla vendemmia, alla raccolta ed alla distribuzione. Spiega l’associazione degli agricoltori, a commento delle cifre preoccupanti diffuse dall’ISTAT:

Sui dati relativi all’occupazione nel terzo trimestre si è fatto sentire purtroppo il crollo dei raccolti agricoli che va dal 22 per cento per le pere al 13 per cento per le mele ma arriva al 50 per cento per il pomodoro in Puglia e al 5 per cento per la vendemmia che richiedono un elevato impiego di manodopera.

L’agricoltura nazionale ha pagato un prezzo molto, troppo, alto per l’ondata di siccità estrema: ben tre miliardi di euro secondo le prime stime. Senza contare le ricadute sia economiche che occupazionali su tutto l’indotto:

Una prospettiva negativa dopo che l’agricoltura è stato il settore che ha fatto registrare il più elevato aumento nel numero di lavoratori dipendenti con un incremento record del 10,1 per cento nel secondo trimestre, in netta controtendenza con l’andamento generale. Si stima peraltro che abbia meno di 40 anni un lavoratore dipendente su quattro assunti in agricoltura, dove si registra anche una forte presenza di lavoratori giovani ed immigrati che hanno abbondantemente superato quota centomila.

Via | Coldiretti
Foto | Flickr

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