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Agricoltura

Scomparsa delle api, colpa anche dei pesticidi



Negli ultimi mesi abbiamo parlato della moria della api per colpa dei cellulari e di una strana epidemia scoppiata negli Stati Uniti. Nel rapporto Pesticidi nel piatto 2007 di Legambiente, l’associazione ricorda un altro pericolo per questi insetti: i fitofarmaci. “Aumentano le evidenze scientifiche dei danni all’ambiente e all’organismo umano causati dall’abuso o uso improprio dei pesticidi. Per questo abbiamo voluto allargare la presentazione del dossier ai rappresentanti degli apicoltori, preoccupati per l’aumento del fenomeno della moria delle api, principali indicatori degli squilibri ambientali” – ha detto Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente.

La nebulizzazione sugli apiari di pesticidi o i fiori trattati con i prodotti chimici sono le principali fonti tossiche per le api. Purtroppo, come per l’uomo, la normativa stabilisce livelli massimi di assimilazione solo per le api adulte tralasciando le covate e le larve. E il risultato si vede: le api scompaiono come in alcune zone europee e degli Stati Uniti dove la moria ha raggiunto livelli tra il 20% e il 50%. Difficile valutare se nel miele troviamo residui di queste sostanze. Secondo il dossier sono veramente pochi i campioni esaminati. Direi quasi nulli.

Dalle denunce Legambiente e l’Unione Apicoltori Italiani (UNAAPI) passano ai fatti con una bella lettera ai ministri della Salute e dell’Agricolutura affinché si faccia qualcosa. Parla chiaro Francesco Pannella, presidente dell’UNAAPI: “Voglio ricordare che in Francia sono state emesse sentenze dal più alto organo giudiziario che confermano il mancato rispetto delle garanzie necessarie rispetto ai principi attivi incriminati, mentre in Italia c’è stato un silenzio assordante in risposta a tutte le denuncie e agli allarmi espressi da diversi e autorevoli soggetti. Chiediamo quindi ai ministri di attivarsi per l’immediata sospensione dei preparati contenenti neonicotinoidi in agricoltura e di predisporre rapidamente tutte le procedure per rivedere l’autorizzazione dei principi attivi che non si limitino allo studio degli effetti immediati ma nel medio e lungo periodo per tutto l’insieme delle forme viventi”.

Via | Pesticidi nel Piatto 2007 – Legambiente

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