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Green economy Ue, previsto mezzo milione di posti di lavoro entro il 2020

Secondo il rapporto di respiro continentale dal titolo Energy [R]evolution, redatto da Greenpeace e dall’European Renewable Energy Council (EREC), entro il 2020 le opportunità professionali che si apriranno grazie alla Green economy sono assolutamente interessanti: mezzo milione di posti di lavoro in Europa nel settore delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, un settore che già da tempo conosce business vergini da intraprendere.

Oltre agli obiettivi “green” di sostenibilità ambientale delle nuove energie ci sarebbero anche interessanti opportunità dal punto di vista lavorativo anche se, spiega Greenpeace, ciò potrà avvenire

solo se si imposterà il settore delle rinnovabili come prioritario.

Se dunque l’Unione Europea si impegnerà al massimo per raggiungere gli obiettivi sulle energie rinnovabili, fissati dalla stessa Europa, anche l’occupazione ne gioverebbe: nei prossimi 8 anni, un tempo relativamente breve, potrebbero crearsi mezzo milione di posti di lavoro nel Continente.

Il direttore di Greenpeace Italia Giuseppe Onufrio ha dichiarato:

Le rinnovabili sono in Europa la fonte energetica che cresce di più, in gran parte grazie agli obiettivi europei che ci siamo posti. Stiamo arrivando però rapidamente a un punto di svolta. E’ possibile diminuire la dipendenza dai combustibili fossili con le rinnovabili e senza bisogno di andare a cercare il petrolio a mare come vuole fare il Governo Monti.

L’obiettivo rinnovabili potrebbe inoltre rappresentare, per i cittadini europei, un notevole risparmio in bolletta ma sopratutto porterebbe enormi benefici nel contrasto al riscaldamento globale (in costume da bagno al 25 ottobre, siete ancora scettici voi scettici?); l’urgenza di intraprendere il più rapidamente possibile il nuovo percorso energetico europeo trovando nelle rinnovabili la chiave di volta è alla base di una soddisfazione per tutti, cittadini, lavoratori, ambiente.

Per questo Greenpeace chiede un impegno vincolante all’Europa: il 45% di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili da raggiungersi entro il 2030; un impegno che porterebbe, secondo la Ong ambientalista, anche un immediato beneficio sui costi: basti considerare che le spese per il cambiamento si compenseranno due volte con il risparmio di 3 mila miliardi euro per il non consumo di combustibili fossili.

Abbiamo dunque bisogno di un fermo impegno europeo e politiche coerenti nei Paesi membri per proseguire sulla strada della rivoluzione energetica. In questo senso anche la Strategia Energetica Nazionale va corretta.

ha spiegato Greenpeace.

Via | Greenpeace International
Foto | Flickr

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