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RAEE: il punto sul riciclaggio dei rifiuti hi-tech


Che fine ha fatto la raccolta differenziata ed il recupero delle apparecchiature elettriche ed elettroniche?

Si tratta di rifiuti pericolosi, che secondo una direttiva europea – la RAEE – dovevano essere riciclati a partire dal 2005. L’Italia però si è distinta per un continuo slittamento dell’entrata in vigore della direttiva all’interno dei propri confini. Il Bel Paese infatti ha bucato il primo termine di adeguamento – fissato per il 13 agosto 2006 – poi il secondo ed il terzo – fissati per il 31 dicembre 2006 e per il 30 giugno 2007 – e ora si spera che voglia fare sul serio per il 31 dicembre 2007. Aggiornamento: lunedì 5 novembre è stato finalmente pubblicato il decreto ministeriale che dà piena attuazione alla direttiva (decreto n. 185 del 25 settembre 2007). Tutti i particolari si trovano in questo pdf.

Il punto della situazione è stato fatto su RepubblicaTV ne “Il cerchio da chiudere”, trasmissione dedicata ai temi ambientali: da questo programma, che potete vedere qui sopra, si apprendono una serie di dati interessanti.

Si scopre ad esempio che ad essere esasperati ormai sono gli stessi produttori delle apparecchiature hi-tech (i più grandi dei quali si sono anche appositamente riuniti nel consorzio Ecodom), che hanno effettuato investimenti in tutta Europa per mettere a punto la filiera del recupero e che stanno aspettando che lo Stato italiano si decida a fare la sua parte, visto che il ritardo è di ben 2 anni. Riciclare infatti genera profitto: economia ed ecologia possono andare a braccetto. Per i produttori è necessario reinserire nel ciclo produttivo i metalli e le altre materie presenti nei RAEE: “E’ inutile ricorrere a materie vergini”, dicono. Il valore delle cosiddette “materie prime seconde” (quelle recuperate) sale infatti nel tempo.

L’obiettivo “sarebbe” quello di recuperare – nel primo anno – 4 kg pro-capite di materiali elettrici ed elettronici: in questo modo 240’000 tonnellate di rifiuti pericolosi uscirebbero dal ciclo della gestione dei rifiuti dei Comuni. Bisogna considerare che attualmente i RAEE crescono del 3,5% all’anno e che appena il 10% di questi rifiuti viene differenziato.
In Europa vengono prodotte ogni anno 6,5 milioni di tonnellate di RAEE.

Via | RepubblicaTV

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