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Con acqua pubblica al via la grande battaglia ambientalista di Grillo e Movimento 5 stelle

Con Beppe Grillo e il Movimento 5 stelle torna in parlamento la grande battaglia ambientalista dell’acqua pubblica

Hanno vinto le elezioni i neo ambientalisti del Movimento 5 stelle e i media del mainstream dopo aver ingnorato per anni Beppe Grillo ora provano a analizzare la situazione. E’ divertente assistere ai dibattiti in tv: sembrano tutti boccheggiare davanti alle urla di Grillo e nessuno si è chiesto cosa siano a significare quelle 5 stelle, ossia acqua pubblica, energie rinnovabili, connettività pubblica, raccolta differenziata, sanità pubblica. Qualcuno devo dire le ha anche lette ma senza cogliere quell’immensa rivoluzione che sta in quelle due parole: acqua pubblica.

Il prossimo passo di Grillo sarà introdurre nella Costituzione l’acqua pubblica e la scuola pubblica, come ha più volte dichiarato durante i comizi dello tsunami tour:

La Costituzione non è perfetta. Calamandrei, quello che l’ha scritta, la chiamava l’incompiuta, perché diceva che non ci sono strumenti per i cittadini per controllare l’acqua pubblica e la scuola. Lo diceva chi l’ha scritta. Quindi noi non vogliamo stravolgere la costituzione, vogliamo aggiungerci ad esempio che sia obbligatorio per il parlamento discutere le leggi di iniziativa popolare.

D’altronde gli attivisti del Movimento 5 stelle eletti nei comuni alle scorse tornate elettorali stanno lavorando anche sull’introduzione dell’acqua pubblica negli Statuti. Ma perché questo grande scontro sull’acqua pubblica?

Nel 2008 il governo Berlusconi tra i suoi primi atti diede il via alla privatizzazione dell’acqua. Ma il 13 giugno 2011 fu annunciata la vittoria ai referendum per acqua pubblica e nucleare. Il referendum fu il frutto del coordinamento dei Movimenti per l’acqua che portano oltre 1 milione e mezzo di firme: un successo epocale.

E da allora centinaia di tentativi della politica di abrogare la volontà espressa legittimamente da 27 milioni di italiani: perché?

Lo spiega bene Padre Alex Zanotelli, pasionario dell’acqua pubblica, in un suo post ospitato dal Blog di Grillo scriveva:

Capisco che alle banche e alla finanza interessa molto l’acqua perché tra 30 anni non avremo più petrolio. Il problema centrale non sarà più il petrolio ma sarà l’acqua. Con il surriscaldamento del pianeta avremo sempre meno fonti idriche, quindi diventerà il grande oro blu. Ecco perché vogliono metterci le mani sull’acqua e allora capisco l’enorme pressione che ha il governo Monti da parte dell’Europa, delle multinazionali dell’acqua Veolia e Suez e di tutto in mondo finanziario perché si stracci il referendum. L’Europa ha paura del contagio referendum sull’acqua, ecco perché allora bisogna reagire. Mi fa piacere, vedevo già oggi che il governo comincia già a vacillare su queste questioni e mi auguro davvero che i partiti votino contro questo Art. 20 e salvino il referendum, è il minimo che possiamo chiedere!

L’art.20 alla bozza di decreto delle liberalizzazioni fu uno dei primi atti del governo Monti nato nel novembre 2011 e inserito nel gennaio 2012.

Oggi abbiamo di fatto una abrogazione di quel referendum per l’acqua pubblica approvata il 28 dicembre del 2012 e dunque ecco che il Forum italiano dei movimenti per l’acqua chiede alle nuove forze parlamentari:

una presa di posizione con cui si richieda all’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas di ritirare la delibera, approvata il 28 dicembre scorso, che nei fatti sancisce la negazione del referendum reintroducendo la remunerazione del capitale investito sotto le mentite spoglie degli “oneri finanziari”.

Detto fatto, per le nuove forze parlamentari i 150 del Movimento 5 Stelle e infatti all’indomani della vittoria scrive Grillo:

Faranno un governissimo pdmenoelle – pdelle. Noi siamo l’ostacolo. Contro di noi non ce la possono più fare, che si mettano il cuore in pace. Potranno andare avanti ancora 7, 8 mesi a fare un disastro, ma cercheremo di tenerlo sotto controllo. Cominceremo a fare quello che abbiamo sempre detto, le nostre stelle: l’acqua pubblica, la scuola pubblica, la sanità pubblica. Se ci seguono ci seguono. Se no la battaglia sarà molto dura per loro, molto dura.

Sapete perché Beppe Grillo non collaborerà mai con Pierluigi Bersani? Perché proprio Bersani con il Pd non ha mai partecipato alla raccolta firme per l’acqua pubblica e anzi ha assecondato le privatizzazioni per l’acqua salvo poi dichiarare che il Si al referendum sull’acqua pubblica lo avrebbe votato.

Foto | Getty Images

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