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Campania, le prostitute sentinella a guardia dei rifiuti tossici
Non solo sono schiave la cui carne è sfruttata fino all’ inverosimile, ma sono anche parte integrante de o’sistema (così si chiama la camorra per i camorristi) della criminalità organizzata di stampo mafioso: se vogliono “lavorare” devono tutelare il territorio in cui operano.
E tutelare non significa salvaguardare la zona dal punto di vista ambientale, ma dal punto di vista degli interessi economici de o’sistema.
Dunque non solo devono battere, ma devono anche vigilare, sorvegliare, che tutto proceda così come prefissato. Se ci sono camion che devono scaricare rifiuti, loro controllano che il tutto avvenga nella massima tranquillità; se entra qualcuno di imprevisto devono avvisare uno dei “guaglioni” (sentinelle) messi a controllo del territorio di competenza del clan; se passa la polizia devono dare l’allarme; insomma devono lavorare il doppio se vogliono sopravvivere.
Lo vedete dal servizio di La7: la situazione rifiuti in Campania non è migliorata (su youtube un’ampia scelta di video lo dimostra). E’ rimasta la stessa e l’emergenza rifiuti continua, anche se al resto del Paese non sembra sia così.
Le strade della città di Napoli sono pulite, è vero, ma i rifiuti tossici continuano ad essere è sversati in uno dei comuni dell’hinterland: Nola, Marigliano, Acerra, Aversa, Trentola.
Mi chiedo: ma in queste zone di periferia e di alto degrado urbano, dove un automobile ci passa solo se ci vuole andare, il Ministro Carfagna con il suo decreto contro la prostituzione che va a toccare il pubblico decoro e non certamente la tragedia di queste donne, cosa pensa di fare?
Grazie a Fabio A. per la segnalazione e per la sua partecipazione al report di La7
