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Azioni di Greenpeace in Indonesia e a Bruxelles

Greenpeace è spesso al centro dei nostri post. Oggi lo è per due sue azioni. La prima è avvenuta ieri a Bruxelles, dove i ministri dell’Ambiente stanno decidendo sul sistema di valutazione dei rischi OGM, qualche giorno dopo che l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha pubblicato due pareri scientifici favorevoli alla coltivazione di tre varietà di mais OGM.

Tutto questo è avvenuto nello stesso periodo in cui una ricerca dell’università di Vienna ha osservato che, nel lungo periodo, la fertilità di topi nutriti con mais OGM è risultata molto indebolita rispetto a quelli alimentati con prodotti naturali. E i topi OGM hanno anche generato una prole ridotta di numero e di peso.

La seconda azione invece, è avvenuta per protestare contro quello che definiscono lo scandalo del primo certificato “di olio di palma sostenibile”. Un ‘commando’ di militanti del gruppo ambientalista ha ‘assalito’ la Gran Couva, una nave ormeggiata nel porto di Dumai, in Indonesia, che aveva nella pancia un carico di 27.000 tonnellate di olio di palma. Uno degli attivisti è riuscito ad incatenarsi all’ancora della nave e ha resistito per ore agli attacchi dell’equipaggio. Si possono vedere tutte le immagini dell’azione cliccando qui.

Secondo Greenpeace, la certificazione di sostenibilità è solo “una cortina di fumo per coprire misfatti come l’appropriazione indebita di suolo forestale, la degradazione di foreste e torbiere e la violazione delle leggi indonesiane” e ha preparato su di essa un rapporto che si può scaricare da qui, mentre chi vuole informazioni più generali sul tema può andare qui.

Come ricordano quelli di Slow Food, per gli europei sarebbe relativamente semplice sostituire l’olio di palma. Basterebbe ritornare all’olio di semi di girasole. E si eviterebbe tra l’altro di produrre tanta CO2.

Via Greenpeace, Slowfood, Green Planet.net

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