Inquinamento
I ghiacciai artici sono tornati al livello del 1979?

Il “Corriere della Sera”, il 5 gennaio 2009, ha pubblicato un articolo dal titolo “Il livello dei ghiacci artici è tornato ai livelli del 1979”, secondo il quale “i dati, per certi versi sorprendenti, del Centro di Ricerca sul Clima Artico dell’Università dell’Illinois”, indicherebbero che “il livello dei ghiacci artici è tornato ai livelli del 1979”.
La notizia, nei giorni successivi è stata ripresa da altri media, come la Stampa ed il TG2. Nessuno di loro si è probabilmente chiesto quale fosse la fonte di tale notizia. A colmare questa lacuna ci ha pensato Greenreport, che ha scoperto che dietro alla notizia non c’erano nuove pubblicazioni di centri di ricerca, ma solo alcune dichiarazioni di Bill Chapman, ricercatore dell’istituto citato, al blog di Michael Asher, un giornalista USA appartenente al partito di chi non crede al riscaldamento globale, che aveva in seguito scritto un articolo apparso il primo gennaio su “Daily tech”, in cui si lanciava nel paragone tra l’estensione ghiacciata ai poli del 1979 e quelli del 2008.
A seguito di questo articolo, l’Arctic Climate Research dell’Università dell’Illinois ha spiegato in un commento che si può leggere qui, che l’indicatore utilizzato – l’area globale marina coperta da ghiacciai – non è il più rilevante per misurare differenze tra il 1979 ed il 2008. Questo perché quasi tutti i modelli climatici prevedono una diminuzione dell’area marina coperta dal ghiaccio nell’emisfero settentrionale, mentre per l’emisfero sud le previsioni sono più incerte. Alcuni studi recenti arrivano ad affermare che l’area marina ghiacciata nell’antartide possa inizialmente aumentare come risposta al riscaldamento atmosferico: l’aumento dell’evaporazione provocherebbe un aumento delle precipitazioni nevose sul polo sud.
Qualunque sia la verità, tra il 1979 ed il 2008 si è registrata una diminuzione dell’area coperta dai ghiacci al polo nord di un milione di chilometri quadrati, solo parzialmente compensata dall’aumento dell’area coperta dai ghiacci al polo sud – 0,5 milioni di chilometri quadrati.
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