Clima
Cresce il mercato delle quote di CO2: notizia positiva?

Secondo un rapporto sull’anno appena concluso condotto da New Carbon Finance cresce il mercato delle quote di CO2. Nel 2008 infatti sono stati scambiati permessi di emissione per un valore complessivo di 118 miliardi di dollari per un volume di 4 miliardi di tonnellate. Tale quantità ha determinato un aumento del 42% in volume e dell’84% in valore.
Secondo alcune stime nel 2009 il valore complessivo dovrebbe toccare i 150 miliardi di dollari. Quelli più venduti sono ancora i cosiddetti titoli EUA (European Unit Allowances) creati nell’Unione Europea per consentire lo scambio di quote. Da soli rappresenterebbero il 70% del mercato in volume e l’80% in valore.
A crescere sono pure i titoli CER (Certified Emission Reductions) che sono delle riduzioni delle emissioni certificate, ognuna delle quali rappresenta una tonnellata metrica di equivalente di anidride carbonica (CO2e) emesse dal registro del Clean Development Mechanism (CDM).
Tutto positivo? Probabilmente se da un punto di vista economico la crescita del nuovo mercato di CO2 rappresenta un vero e proprio affare, la stessa cosa non si può dire da quello ambientale. Com’è abbastanza chiaro questi vertiginosi spostamenti di denaro non implicano infatti una reale riduzione delle emissioni.
A tal proposito è utile ricordare un articolo riportato dai colleghi di Soldiblog.it qualche mese fa, in cui veniva spiegato, traendo spunto da uno studio del settore, come il mercato delle emissioni di CO2, nonostante fosse capace di creare un sistema di compensazione delle emissioni, era allo stesso tempo privo di credibilità e particolarmente vulnerabile alle frodi oltre che rappresentare un possibile alibi per inquinare senza sensi di colpa.
Detto questo sarà molto importante valutare attentamente come la Comunità Europea sarà capace di portare a termine gli obiettivi del Pacchetto Clima 20-20-20, sperando che nella coscienza degli Stati membri, così come delle imprese obbligate a ridurre emissioni, ci sia sempre una maggior tendenza a spostarsi verso sistemi di energia pulita anziché all’acquisto di diritti di emissione.
Via | Newcarbonfinance.com
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