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Antonio Biolatto: contadino “illuminato” troppo avanti nei tempi

Non è necessario essere ingegneri o ricercatori per avere buone idee. E’ questa in estrema sintesi la storia di Antonio Biolatto, professione agricoltore.
Persona a contatto con la terra, con gli animali e con le “materie prime”, da sempre si è ingegnato per evitare gli sprechi. L’articolo di Repubblica è illuminante di come il famoso “genio italico” venga troppo spesso tarpato da ignoranza e burocrazia.
Oggi gli impianti di biogas, ottenuto attraverso il recupero dei liquami zootecnici, iniziano ad essere abbastanza diffusi. Nel 1980, però, la situazione era ben diversa e Antonio Biolatto, precursore assoluto, dovette andare fino in Germania a procurarsi l´attrezzatura che gli avrebbe consentito, per i dieci anni successivi, di smaltire i liquami delle sue bestie in modo accorto, scaldando l´acqua e i termosifoni della cascina. Purtroppo, però, come spesso gli è capitato negli anni, questo personaggio straordinario si è scontrato con il triste limite di essere troppo avanti per essere compreso dal suo tempo. Improvvisamente fu costretto a smantellare il tutto, penalizzato da una multa salata erogata, per la violazione delle regole sullo smaltimento dei liquami, da un solerte funzionario in ottemperanza a una legge del tutto inadeguata.
Non ebbe miglior fortuna quando negli anni Novanta propose ad un’azienda del settore un impianto di compostaggio per trasformare i rifiuti umidi urbani in humus. Di fronte ai timori e all’incomprensione di troppe persone, dovette ritirare l´ambizioso progetto per continuare a lavorare solo su piccola scala.
Qualsiasi altra persona si sarebbe lasciata abbattere dagli eventi ma evidentemente non è così. Antonio ha costruito un vero e proprio museo per bambini ed adulti partendo proprio dalla sua stalla. La memoria della vita piemontese non sarà così persa.
