Inquinamento
Firenze, chiude il cementificio Sacci per troppo rumore

Chiuso il cementificio Sacci di Testi, nel Comune di Greve in Chianti perché sono stati sforati i limiti delle emissioni acustiche, anche se sorge in aperta campagna. L’Arpat, ha messo i sigilli dopo i controlli effettuati a seguito di esposti di comitati e associazioni ambientaliste. Intanto il Comune come riqualificazione ambientale propone una centrale a turbogas. Dice il sindaco Marco Hagge:
Una situazione che si protraeva da tantissimo tempo, ma che, paradossalmente, arriva nel momento in cui il Consiglio Comunale ha appena dato il via libera a quello che è il primo atto del piano che porterà alla riqualificazione produttiva e ambientale nell’area del cementificio, cioè la realizzazione della centrale elettrica a turbogas.
Ma oltre alla chiusura, rischiano il licenziamento 120 persone, mentre i sindacati promettono di non lasciare soli i lavoratori che al pari dell’ambiente vanno tutelati.
Spiega Andrea Manetti, della Filca-Cisl aziendale della Sacci:
Sullo sfondo c’è la battaglia ingaggiata da comitati e ambientalisti contro le amministrazioni locali e la Provincia, per il progetto di realizzare nell’area inceneritore e nuovo polo energetico. Ma se la situazione non si sblocca, lunedì saremo tutti a casa senza stipendio, perché la cassa integrazione non è prevista per simili situazioni. E’ assurdo, visto oltretutto che lo stabilimento sorge in aperta campagna, che esiste in quel luogo da oltre cento anni, che le case sono lontane, che lo sforamento dei rumori è minimo e che l’azienda si è già impegnata a mettersi in regola entro il gennaio 2010 con i limiti previsti nel piano di zonizzazione del comune.
Via | La Nazione, Valdelsa
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