Africa
Guerra del petrolio in Nigeria, i ribelli fanno saltare gli oleodotti nel Delta del Niger
Ancora una guerra per il petrolio. Questa volta si consuma in Nigeria, nel Delta del Niger dove i ribelli del MEND, il Movimento per l’emancipazione del Delta del Niger hanno sabotato i pozzi di petrolio della Shell, bloccando così la produzione di petrolio con una perdita, al giorno, di 585mila barili.
Il gruppo armato ha fatto sapere che gli attacchi volti alla paralisi delle esportazioni del petrolio nigeriano servono a costringere il Governo a prendere in mano la questione del federalismo fiscale come punto di partenza per mettere fine alla spirale di violenza in questa zona ricca di giacimenti petroliferi. Le azioni dei ribelli, è bene chiarirlo, sono contro le installazioni petrolifere e non contro le persone, per cui è stato fatto saltare l’altro ieri sera, il collettore Okan, che serve a far viaggiare l’80% del petrolio estratto offshore dalla piattaforma nel Delta del Niger dalla Chevron Nigeria Limited.
Dopo la Chevron è la volta della Shell di subire gli attacchi del MEND che mettono in causa queste compagnie rispetto all’esecuzione di Ken Saro-Wiwa, militante dei Diritti dell’uomo, scrittore e ecologista impiccato nel 1995 con altri 13 militanti accusati di essersi riuniti davanti un sito petrolifero interdetto dal regime. Nel video su il ricordo di Ken Sao-Wiwa e i motivi per cui gli abitanti del Delta del Niger sono contrari all’estrazione di petrolio nella loro terra che oltre all’inquinamento del fiume Niger ha portato a un costante impoverimento della popolazione.
Secondo quanto scrive La tribune online:
Per evitare un processo imbarazzante che sarebbe costato 150 milioni di dollari la compagnia Shell accettò di pagare un risarcimento di 15,5 milioni di dollari per il processo di Ken Saro Wiwa. La compagnia anglo-olandese che proclama la sua innocenza ha dichiarato che l’accordo non aveva nulla a cge fare con le violenze che si svolsero all’epoca dei fatti e che aveva solo fatto un gesto umanitario versando quei soldi. L’indennizzazione delle vittime della dittatura militare del ’90 non riuscì a calmare il MEND che continuò nella sua opera di sabotaggio degli oleodotti. Il movimento ha continuano a non ascoltare gli appelli all’amnistia del Presidente nigeriano Umaru Yar’Adua, che li ha invitati a deporre le armi garantendo che non ci sarebbe stata nesusna conseguenza giudiziaria.
Via | Casafree, afriquejet
