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Animali

Crimini contro l’ambiente, un business da 213 miliardi di dollari

Dalla deforestazione illegale al bracconaggio di elefanti, rinoceronti e gorilla, le cifre di Interpol e Nazioni Unite sui crimini contro l’ambiente

A Nairobi, in occasione del meeting internazionale del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep), Interpol e Nazioni Unite hanno reso noti i dati sul giro d’affari globale dei traffici illegali sull’ambiente e sull’economia mondiale.

Il business delle ecomafie e di chi passa sopra a qualsiasi norma e regola sul rispetto degli ecosistemi ammonta a 213 miliardi di dollari l’anno.

Il peso maggiore è quello del taglio e della vendita illegali di legname che fruttano fra i 30 e i 100 miliardi di dollari l’anno ricoprendo dal 10 al 30% del fabbisogno mondiale di legname e cellulosa.

L’infiltrazione criminale nella filiera del carbone frutta alle organizzazioni malavitose 9 miliardi di dollari all’anno.

Anche le cifre che riguardano gli animali sono scioccanti, basti pensare che secondo Interpol e Nazioni Unite sono circa 25mila gli elefanti che vengono uccisi ogni anno in Africa per il mercato dell’avorio, una mattanza che ha causato un calo del 62% degli elefanti in appena 5 anni. Idem per i rinoceronti: nel 2007 erano state registrate una cinquantina di uccisioni, nel 2013 circa 1000. E il contrabbando illegale di specie animali coinvolge anche scimpanzè (643), bonobo (48), gorilla (98) e oranghi (1019).

Nel rapporto non viene menzionato il mercato dei rifiuti tossici che, secondo un rapporto di Legambiente del 2013 e nel solo territorio italiano, frutta alla criminalità organizzata 17 miliardi di euro all’anno. I 213 miliardi di dollari del rapporto Interpol-UN rischiano, purtroppo, di essere al ribasso.

Fra le risposte più efficaci dell’Interpol a questi fenomeni vanno ricordate le azioni di contrasto al commercio illegale di legname in Amzzonia, Indonesia, Costa Rica e Venezuela e l’Operazione Wildcat che ha coinvolto autorità forestali, guardie forestali, polizia e funzionari doganali provenienti da cinque paesi (Mozambico, Sud Africa, Swaziland, Tanzania e Zimbabwe) e ha portato al sequestro di 240 kg di avorio di elefante e a 660 arresti.

Via | Interpol

Foto © Getty Images

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