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Clima

Cicloni sull’Europa in aumento a fine secolo a causa del Global Warming

Secondo uno studio climatico, a fine secolo saranno in aumento i cicloni in arrivo sull’Europa a causa delle maggiori temperature delle acque atlantiche e questo avverrà con una crescita relativamente moderata della concentrazione di CO2

La maggior parte dei cicloni atlantici colpisce oggi le Americhe, ma in futuro potrebbe non essere più così. Secondo uno studio apparso su Geophysical Research Letters (abstract e testo completo), verso la fine del secolo aumenterà il numero e l’intensità degli uragani che colpiranno le coste europee.

Le due mappe in alto nella figura qui sopra mostrano le tracce presenti (2002-2006) e simulate per il futuro (2094-2098) dei cicloni in arrivo sulle coste europee con “forza” maggiore di 12 nella scala di Beaufort. (1), corrispondente a cicloni di categoria 1 nella scala Saffir-Simpson.

Il loro numero aumenta significativamente a causa dello spostamento verso nord-est dell’isoterma a 27 °C, temperatura minima necessaria alla formazione di cicloni (linea nera nelle mappe). Aumenta quindi la probabilità per le tempeste di essere catturate dai venti occidentali che soffiano alle medie latitudini.

Il risultato sarà un aumento del numero di cicloni in arrivo ogni anno sulle coste della Norvegia (da 0 a 3), del Mare del Nord (da 1 a 5) e del Golfo di Biscaglia (da 1 a 6). In leggera diminuzione (da 6 a 4) gli uragani che colpiranno la Gran Bretagna e l’Irlanda, che oggi sono il principale bersaglio della forza dei venti.

C’è un’altra cattiva notizia: questa simulazione è stata effettuata considerando lo scenario RCP 4.5 dell’IPCC, che prevede a fine secolo una concentrazione di CO2 di 550 ppm; non è questo lo scenario più nero e non oso pensare cosa succederebbe con gli scenario RCP 6 e RCP 8,5.

(1) Nella navigazione la scala di Beaufort della “forza” del mare varia da 1 a 12. In realtà si tratta di una scala della velocità del vento che al livello 12 raggiunge i 118 km/h (32,6 m/s). Le mappe in basso rappresentano la frequenza presente e futura di venti superiori a 118 km/h.

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