Sea Shepherd sta difendendo le balene in Antartide dai predatori giapponesi

Due diversi equipaggi si stanno confrontando in un luogo incredibilmente remoto,  a oltre 4700 km dal Sudafrica e dall’Australia, in prossimità delle coste antartiche.

Da una parte c’è la flotta baleniera giapponese, formata da sette navi e guidata dalla nave-fabbrica Nisshin Maru, nota anche come la morte nera dei cetacei che ogni anno, con il pretesto della “ricerca scientifica” caccia decine e decine di balene all’interno dell’area protetta nota come Santuario delle balene dell’Oceano Meridionale, dove secondo l’International Whaling Commission è vietata ogni atività di caccia.

A contrastarla ci sono le due navi Steve Irwin e Bob Barker (1) dell’ong Sea Shepherd impegnate nell’operazione Zero Tolerance. Lo scopo degli attivisti è contrastare le operazioni di caccia e di recupero dei cetacei, frapponendosi tra le navi killer e le prede, mettendo a repentaglio la propria sicurezza.

Sul Guardian Paul Watson, co-fondatore della Sea Shepherd, racconta la sua ossessione: «Sono l’immagine speculare del capitano Achab. In luogo di una balena bianca, sono ossessionato dal fermare una nave che uccide le balene.»

Cacciando le balene, i giapponesi non violano solo palesemente gli accordi internazionali, ma anche la legge australiana, che viene la caccia delle balene nella zona antartica da ess rivendicata. In assenza di rappresentnati ufficiali, la Sea Shepherd si assume il compito di fare rispettare la legge.

Qualche giorno fa, la Bob Barker ha impedito per una giornata intera il trasferimento di una balena appena cacciata a bordo della nave fabbrica come si vede dal video qui sotto.

E’ invece di oggi la notizia che la Nisshin Maru ha speronato sia la Irvin che la Barker, causando lievi danni, mentre le navi degli attivisti cercavano di impedire il rifornimento di gasolio della nave fabbrica da parte della nave cisterna Sun Laurel. La battaglia continua.

AGGIORNAMENTO. In seguito allo speronamento da parte dei giapponesi, Sea Shepherd ha chiesto al governo australiano di intervenire, essendo l’incidente avvenuto nella zona antartica reclamata dalla nazione oceanica-

(1) Le navi sono state dedicate a Irwin, documentarista australiano della wildlife e a Barker, conduttore di show televisivi che con una donazione di 5 milioni di $ ha permesso di acquistare il vascello.


Operazione Zero Tolerance [blogo-gallery id=”155030″ photo=”1-2″ layout=”slider”]

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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