Tangenziale Est Torino: stop al progetto, non ci sono più soldi

In Piemonte si rischiava una replica del movimento No Tav. Anzi nei comuni della collina torinese, del chierese e della zona di Gassino e San Raffaele di Cimena qualche bandiera NoTangEst svettava già da qualche anno. Negli ultimi mesi le iniziative (marce, riunioni, serate di discussione) della popolazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inutilità dell’opera si erano intensificate.

Ora il progetto di chiudere l’anello autostradale intorno a Torino è tramontato. Negli scorsi giorni la Regione Piemonte ha approvato legge finanziaria e il bilancio di previsione 2013. Le cosiddette “risorse libere” regionali (2,5 miliardi di euro) verranno utilizzate nel 2013 a copertura delle passività pregresse e per l’integrazione di fondi esistenti (quelli per sanità e trasporti). Soldi per un’opera così grande non ce ne sono e, allora, il progetto è stato stoppato.

La tangenziale avrebbe dovuto attraversare un’area collinare fra le più belle del Piemonte, con i comuni di Pessione e San Raffaele di Cimena come punti terminali di snodo e di contatto fra le autostrade Torino-Piacenza (a sud) e Torino-Milano (a nord). Un anno fa era stata anche ventilata l’ipotesi (degna di un romanzo di Bradbury o Asimov) di un tunnel sotterraneo sul lato destro del Po in modo da unire la radiale di Moncalieri alle Basse di Stura. Fanta-ingegneria un po’ irrealistica viste le casse regionali, peraltro drenate dalle spese private e personali di buona parte dei consiglieri regionali.

La domanda è: finirà così anche con la Tav o si continuerà l’annosa lotta di potere fine a se stessa utilizzando un progetto che ormai neanche il fronte sostenitore crede sia veramente realizzabile e in grado di essere portato a termine?

Via | No Tang Est

Foto © Getty Images

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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