Archeologi fluviali o speleologi acquatici, chiamateli come volete, ma sappiate che i cacciatori di fiumi sotterranei sono molti di più di quanto l’immaginazione possa concepire. Questo perché il cemento e l’asfalto, dalla Rivoluzione Industriale in poi, specialmente nel XX° secolo, sono stati stesi dalle amministrazioni pubbliche sui fiumi, quasi che dei corsi d’acqua ci si dovesse vergognare.
Sono queste storie nascoste nelle pieghe del progresso ad avere affascinato Caroline Bacle e ad averla spinta alla realizzazione di Lost Rivers, l’eccezionale documentario che si muove alla ricerca dei corsi d’acqua che una volta erano importanti risorse per l’igiene pubblica e vie di comunicazione sulle quali costruire le città e sviluppare le attività produttive.
Dalla Petite Rivière di Saint Pierre a Montreal al Saw Mill River di New York, dal River Tyburn di Londra ai rivi Bova e Celato di Brescia, il sorprendente documentario di Caroline Bacle si addentra nelle viscere delle metropoli, attraversando fogne, tunnel, cunicoli, ma, anche, passando accanto a rovine romane sepolte dall’asfalto. Accade nel capitolo bresciano del documentario.
Dopo aver iniziato a fare i fognaioli abusivamente, in totale clandestinità, gli intraprendenti ragazzi di Brescia Underground sono diventati una vera e propria associazione culturale che porta cittadini e turisti nelle viscere della Brescia contemporanea dove ancora sono custodite le vestige dell’antica Brixia. Chi vuole unirsi alla truppa può consultare il sito ufficiale dell’associazione.
Via | Cinemambiente
Le caratteristiche tecniche del piano a induzione Hisense HIO6401BSC tra funzioni smart, gestione dei consumi…
Presto anche i nostri cieli si riempiranno di questi piccoli elicotteri, c'è il via libera…
Il Ministero dell’ambiente ha emanato nuove disposizioni che rivoluzionano la gestione dei rifiuti in Italia a…
Come smaltire correttamente i campioncini di profumo. Se li hai buttati in questo modo hai…
Il freddo pungente si sta facendo sentire un po' in tutta Italia e, allo stesso…
Dietro le ante chiuse degli armadi si nasconde un microclima invisibile, fatto di muffe, polveri…