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Inquinamento, fuori legge la metà dei laghi italiani

Anche la Goletta dei Laghi ha portato a termine la sua ottava edizione. La campagna nazionale di Legambiente per la salvaguardia e la valorizzazione dei bacini lacustri, realizzata con il contributo di Coou e Novamont, ha monitorato la salute delle acque di 16 laghi situati in dieci regioni italiane, per un totale di 100 campionamenti, di cui il 51% è risultato con una carica batterica al di sopra dei limiti previsti dalla legge.

Durante un mese ricco di iniziative e dibattiti di approfondimento, la Goletta dei Laghi ha posto l’accento sulle situazioni critiche per rilevare la presenza di scarichi non depurati che ancora si riversano negli specchi lacustri e, naturalmente, i problemi che riguardano le coste e la gestione dei laghi, dall’abusivismo edilizio al consumo di suolo, dall’eccessiva captazione di acqua agli scempi ambientali.

Sul problema degli scarichi non depurati negli specchi d’acqua la Goletta dei Laghi mantiene alta l’attenzione da anni: l’obiettivo è quello di individuare le criticità̀ dei laghi con particolare attenzione alle situazioni a rischio più̀ elevato di inquinamento, così come viene indicato dal decreto legislativo 116/2008, scegliendo i punti anche in base alle segnalazioni di cittadini, turisti, bagnanti raccolte con il servizio SOS Goletta.

Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente, lancia l’allarme per

un sistema depurativo carente, che nel nostro Paese coinvolge ancora un quarto della popolazione e che rischia, oltre che gravi ripercussioni ambientali, di farci pagare pesanti sanzioni per le procedure d’infrazione dovute al mancato rispetto delle direttive europee. Più in generale, interventi mirati alla tutela delle acque e degli ecosistemi lacustri sono urgenti anche per rispettare la scadenza europea per il raggiungimento del buono stato ecologico dei laghi previsto dalla direttiva 2000/60 per il 2015. Attualmente, solo il 37% delle acque lacustri a livello nazionale, stando agli ultimi dati ufficiali, lo ha raggiunto. Un dato che ribadisce l’urgenza di una politica integrata di gestione della risorsa idrica e degli ecosistemi lacustri per non trovarci impreparati alla scadenza.

Tra i laghi del nord, sono stati sette i bacini monitorati dai tecnici di Legambiente tra Piemonte, Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige: Garda (Vr, Bs, Tn), Iseo (Bg, Bs), Como (Co, Lc), Lugano (Va), Maggiore (Va, No, Vb), Varese (Va) e Viverone (To).  Un totale di 73 punti monitorati, di cui ben 44 sono risultati inquinati o fortemente inquinati. Nel Lazio sono passati all’esame dei tecnici di Legambiente 7 bacini lacustri tra le provincie di Roma (Bracciano e Albano), Viterbo (Bolsena e Vico), Rieti (Salto e Turano) e Latina (Posta Fibreno). Su un totale di 23 punti campionati, il 34%, sono risultati contaminati dalla presenza di scarichi fognari non depurati. Infine in Umbria, dove sono stati monitorati il Trasimeno (Pg) e Piediluco (Tr), su 8 prelievi solo 1 ha superato i limiti previsti dalla normativa.

Nel suo viaggio la Goletta dei Laghi ha incontrato gravi alterazioni ambientali come nel caso dei pantani di Lentini e Gelsari, a Catania, o nel Lazio dove, presso il lago di Vico rimane aperta la spinosa questione delle bonifiche del territorio. La situazione resta difficile anche in Calabria, in provincia di Vibo Valentia, dove la campagna ambientalista si è battuta per il risanamento del Bacino Alaco, che presenta carenze igieniche tali da provocare l’emanazione di 26 avvisi di garanzia, con le accuse, tra le altre,  di avvelenamento colposo di acqua e frode in pubblica fornitura. Non è immune il lago Pertusillo in provincia di Potenza dove l’aggressione antropica, insieme ad una gestione del territorio assente hanno messo a dura prova il delicato equilibrio dell’ecosistema.

Naturalmente ci sono anche gli esempi virtuosi da seguire: delle 76 località lacustri inserite nella Guida Blu di Legambiente e Touring Club sei hanno ottenuto le cinque vele: Tuoro sul Trasimeno (Pg), Appiano sulla strada del vino (Tn), Fiè allo Sciliar (Tn), Molveno (Tn) e Bellagio (Co).

Via | Comunicato stampa

Foto © Getty Images

 

 

 

 

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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