I 30 attivisti di Greenpeace sono in stato di fermo a bordo della nave Arctic Sunrise in acque internazionali nell’Artico per la campagna Save The Artic. Gli attivisti hanno assaltato ieri in maniera del tutto dimostrativa la piattaforma offshore di Gazprom ma sono stati poi attaccati e allontanati. La Guardia costiera russa li ha fermati in acque internazionali e arrestati con l’accusa di avere a bordo una bomba. Ovviamente Greenpeace non dispone di bombe e le sue manifestazioni sono sempre non violente e per ciò la mobilitazione internazionale è stata fortissima e lo è ancora con molte manifestazioni nel mondo presso le varie sedi delle le ambasciate russe.
Giuseppe Onufrio sulla sua pagina Fb scrive che da parte dei russi si è trattato di:
irruzione armata sulla nave avvenuta ieri in acque internazionali.
Lo storify ci racconta dell’assalto degli attivisti alla piattaforma petrolifera Gazprom offshore Prirazlomnoie nell’Artico russo.
MAP: This is where we're taking action to stop risky oil drilling in the Russian Arctic #SavetheArctic pic.twitter.com/CZkCJg2LgJ
— Arctic Sunrise (@gp_sunrise) September 18, 2013
Le accuse della Guardia Costiera russa riferiscono la presenza di una bomba a bordo della arctic Sunrise, ma fanno sapere gli attivisti che le accuse sono ridicole poiché i militari hanno frainteso la presenza del Pod ossia n tubo di gommapiuma usato dagli attivisti per proteggersi se attaccati. Greenpeace sottolinea che le loro azioni sono sempre improntate alla non violenza.
Questo è il Pod, un cuscino enorme di gommapiuma:
Questa la mail da inviare all’Ambasciatore Russo per richiedere il rilascio immediato dei 30 attivisti.
Foto | MChiara_mrk su Twitter, Greenpeace Uk
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