L’ultima scossa è stata registrata questa mattina e ha sprigionato energia pari a 2.O di MI coinvolgendo le province di Caserta e Benevento. A tremare è il distretto sismico del Matese che ieri 29 dicembre alle 18,08 ha fatto registrare una scossa pari a 4.9 MI avvertita anche a Napoli e provincia. Da allora si sono succedute ben 130 scosse che però non hanno causato danni a cose o persone ma tanta paura che ha riportato alla memoria il sisma del 23 novembre del 1980.
#terremoto Ml:2.0 2013-12-30 09:09:26 UTC Lat=41.35 Lon=14.46 Prof=11.0Km Prov=CASERTA,BENEVENTO http://t.co/uO5KpPnBFr
— INGVterremoti (@INGVterremoti) 30 Dicembre 2013
La causa di questi terremoti è data dalla così detta estensione dell’Appennino, ossia all’allontanamento del Tirreno dall’Adriatico. I terremoti sono stati registrati dall’INGV con ipocentro tra i 10,4 e i 9,6 km di profondità e con epicentro tra i comuni in provincia di Caserta di Castello del Matese, Gioia Sannitica, Piedimonte Matese, San Gregorio Matese e San Potito Sannitico e di Cusano Mutri in provincia di Benevento.
Controlli sono stati predisposti sulla staticità degli edifici scolastici a Napoli mentre a Caserta si è controlllata la sicurezza della Reggia di Caserta in queste ore presa d’assalto dai turisti e si conferma che non esistono pericoli o fragilità. Risulta chiuso l’acquedotto comunale di San Gregorio Matese a causa di una frana dovuta alle scosse.
Ma Francesco Peduto presidente dell’ordine dei Geologi della Campania avverte:
In Campania ben 4608 edifici scolastici e 259 ospedali sono localizzati in aree ad elevato rischio sismico. Tutti i comuni secondo l’ultimo aggiornamento delle mappe sismiche sono stati classificati, a diverso grado, a rischio sismico e circa il 50% ha subito quantomeno un incremento di classe sismica, oppure è stato classificato sismico mentre prima non lo era. È normale, quindi, chiedersi se le scuole dei nostri figli, gli ospedali, gli edifici pubblici e le nostre case siano sicure. E non lo possiamo sapere, perché in Campania ancora oggi non abbiamo un dispositivo legislativo che impone il Fascicolo del Fabbricato: tale strumento ci avrebbe permesso di conoscere lo stato di salute degli edifici, perché rappresenta quello che il libretto pediatrico è per un bambino, il posto dove vengono segnati i controlli e i monitoraggi, le malattie e le cure, le ricadute, eccetera.
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