Categories: Moda sostenibile

Per H&M la moda può essere economica e etica

Lo abbiamo sostenuto più volte su Ecoblog: la moda a basso prezzo non può essere democratica, poiché pagare 5 euro un vestito o un pantalone vuol dire alimentare la catena dello sfruttamento umano e dell’inquinamento ambientale in paesi asiatici come Cina, Cambogia e Bangladesh.

Helena Helmersson direttore della sostenibilità per H&M ha dichiarato a Reuters:

Vogliamo rendere la moda più sostenibile e democratica poiché non crediamo che la sostenibilità debba essere un lusso.

L’azienda svedese è uno dei più grandi acquirenti di capi di abbigliamento dal Bangladesh, dove il crollo della fabbrica Rana Plaza nell’aprile 2013 ha ucciso più di 1.100 persone, attirando l’attenzione globale sulle pessime condizioni di lavoro in Asia.

Ma H&M si dichiara orgogliosa di avere fornitori in Bangladesh e l’80% della produzione arriva proprio dall’Asia. Spiega Helena Helmersson che le fabbriche del Rana Plaza non erano fornitori di H&M:

Non è una coincidenza che non fosse tra i nostri fornitori. Siamo orgogliosi del nostro ‘Made in Bangladesh’ e la nostra presenza ha un impatto positivo.

Ma l’impegno di H&M non è stato promosso da un sondaggio tedesco condotto da Serviceplan per il mercato della Germania, il più grande per H&M: i consumatori più giovani si sono dimostrati particolarmente critici in merito all’uso della manodopera a basso costo portando il colosso svedese a scendere i basso nella classifica delle aziende sostenibili.
Ora l’espansione di H&M si avrà nei paesi dell’Africa Sub-Sahariana tra Etiopia e Kenya.

Il sondaggio tedesco, che è una classifica soggettiva da parte dei clienti è alle spalle e Interbrand ha promosso la società dal 46esimo al 42esimo posto tra i primi 50 marchi globali “verdi” nel 2013 e nei prossimi mesi H&M lancerà una collezione in denim realizzata con tessuto riciclato e la nuova Conscious per la P/E 2014 in bambù, poliestere riciclato e cotone biologico.

Infatti H&M si è impegant a utilizzare solo cotone da fonti sostenibili entro il 2020 e di eliminare gradualmente l’uso di sostanze chimiche tossiche per non inquinare le fonti di acqua.

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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Marina Perotta

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