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Acqua pubblica, se ne discute al Parlamento europeo

Right2Water l’iniziativa dei cittadini europei per ottenere il riconoscimento del diritto all’acqua pubblica solleva la prima discussione nel Parlamento europeo. Il dibattito si è avuto il 17 gennaio (la discussione sul sito della Ue) e sebbene molti deputati sostengano che l’acqua è un bene comune altri propendono per la privatizzazione dei servizi idrici. Con oltre un milione e 680 mila firme i cittadini europei hanno consegnato la petizione con la proposta alla Commissione europea di una normativa che riconosca l’acqua e i servizi igienico sanitari quali diritti umani.

Spiega Anne- Marie Perret presidente del comitato dei cittadini sul diritto all’acqua:

Troppi cittadini sono ancora esclusi dai servizi idrici e igienico-sanitari di alta qualità. E’ importante per i cittadini poter pagare equamente la fornitura di acqua in linea con le loro esigenze e non con quelle degli azionisti delle società di distribuzione. Oggi non si esita a tagliare l’acqua alle famiglie in difficoltà.

Per Chris Davies deputato liberale britannico la privatizzazione dei sistemi idrici è la risposta più adeguata da fornire ai cittadini e ha presentato il caso della Gran Bretagna:

E’ costoso per fornire acqua di qualità e il settore privato potrebbe garantire l’efficienza della consegna a costi accessibili per le amministrazioni locali.

Ma in ambito europeo resta in piedi il principio per cui ogni Stato membro è poi libero di organizzarsarsi autonomamente in base alle necessità del proprio paese. Ed è quanto sostiene Richard Seeber del Partito popolare europeo tedesco e presidente dell’intergruppo parlamentare sulle acque di centro-destra che ha spiegato:

L’acqua deve essere accessibile e alla portata di tutti ma l’UE deve rispettare le differenze di consegna negli Stati membri edDobbiamo attenerci ai trattati su questo.

Il che lascia intuire che la discussione non è affatto conclusa e che la strada per rendere l’acqua un diritto umano è ancora lunga di trappole e difficoltà.

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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