LAMPEDUSA, ITALY - OCTOBER 09: Images taken from a AB412 helicopter with the Second Regiment SIRIO of the Italian Army, Italian Army units take part in the search and rescue operation near the coast of the Italian island of Lampedusa for the victims of Thursday's migrant boat-wreck tragedy on on October 9, 2013 in Lampedusa, Italy. Italy is to hold a state funeral for the migrants who died after their boat capsized close to the island. It is thought at least 274 people died and divers are still trying to recover the remainder of the bodies. (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)
Raffaele Guariniello, il pm da oltre quarant’anni all’avanguardia nella lotta per la difesa della salute nei luoghi di lavoro, ha aperto una nuova indagine sull’amianto. Come è già accaduto per il processo Eternit, giunto all’appello lo scorso giugno, e come sta accadendo per il caso delle morti per mesotelioma pleurico fra i frequentatori di Palazzo Nuovo, anche per il caso degli elicotteri Agusta Westland l’indagine parte dalla Procura di Torino.
Sotto indagine, con l’accusa di disastro colposo, ci sono una dozzina di dirigenti che fra gli anni Novanta (quando l’amianto era già stato bandito dalla legge italiana) e il 2013 sono stati ai vertici dell’Agusta Westland, l’industria italiana leader nella costruzione di elicotteri.
L’indagine è partita la scorsa estate e uno dei primi elementi emersi è stato il fatto che l’azienda non avrebbe mai informato in modo completo le forze armate della presenza di asbesto nella struttura e in diversi componenti degli elicotteri attualmente in uso.
I maggiori pericoli potenziali sarebbero connessi alla manutenzione dei velivoli. Dalle indagini è inoltre emerso come soltanto nel settembre 2013, vale a dire dopo l’avvio delle indagini, l’Agusta Westland abbia diffuso un’informativa contenente un elenco dettagliato delle parti contenenti amianto.
Le bonifiche degli elicotteri sono già state avviate, ma fino ad alcuni mesi fa, i velivoli contenenti parti in amianto venivano utilizzati, per esempio, nelle operazioni di controllo e salvataggio Mare Nostrum nelle acque fra il Nord Africa e la Sicilia.
Nello scorso mese d’agosto, il Partito per la tutela dei militari aveva sporto denuncia per la presenza di quattro Ab 212 As: due mesi dopo quegli stessi elicotteri della Marina pattugliavano il Mediterraneo, per monitorare l’arrivo dei barconi del nord Africa.
Via | Ansa
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