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Calabria, il comune di Serra San Bruno vende alberi monumentali per fare cassa

Per un paese come Serra San Bruno, posto nel Parco Naturale Regionale delle Serre, gli alberi sono una specie di riserva aurea. E ora spinto dalla crisi, il sindaco Bruno Rosi ha deciso di sacrificare alcuni degli alberi monumentali del territorio terrese per dare una boccata di ossigeno alle asfittiche casse comunali.

Il prossimo 25 marzo – in seguito a una delibera comunale – avrà luogo l’asta pubblica con il sistema delle offerte segrete per la vendita di materiale legnoso ottenuti dal taglio di tre lotti del bosco Archiforo situato nel Parco naturale regionale delle Serre e indicato come “sito di importanza comunitaria – zona di riserva generale orientata”.

Com’era prevedibile la pubblicazione della delibera ha scatenato la protesta degli ambientalisti: nel bando di gara si parla dell’abbattimento di 2063 piante di cui 1090 esemplari appartenenti all’abete bianco. Gli alberi diventeranno legna per l’industria e contribuiranno a rimpolpare le casse comunali. Fra gli alberi di Serra San Bruno destinati all’abbattimento era sembrato, in un primo tempo, vi fosse anche un abete bianco alto più di 55 metri e con un tronco di 5 metri e mezzo di circonferenza. Per capire cosa si sarebbe rischiato di perdere basti pensare che in una ricerca di alcuni anni fa, l’Avez di Prinzipe di Lavarone alto 50 metri e largo 4,8 – dunque più piccolo dell’esemplare calabrese – era stato definito come l’albero monumentale più grande d’Europa. Il sindaco Bruno Rosi ha smentito all’Ansa l’abbattimento di alberi di grandi dimensioni: l’unica pianta monumentale per cui è previsto il taglio è un albero che presenta già una “carie” nella parte inferiore.

Il taglio del bosco, purtroppo, non è una novità in quest’area dove negli ultimi 13 mesi sono stati abbattuti 9291 alberi. L’allarme è arrivato in Parlamento: l’ex sindaco Bruno Censore, attualmente parlamentare nelle file del Pd, ha presentato insieme a Ermete Realacci un’interrogazione al ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, affinché blocchi la procedura. Fra due settimane l’asta pubblica: la politica riuscirà a intervenire prima che vengano accese le motoseghe?

Via | Stretto web

Foto © Getty Images

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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