Auto, lo sporco segreto del potente gas serra HFC 134a usato per il condizionamento

Il super gas serra HFC 134a usato per impianti refrigeranti delle autovetture e deleterio per il clima è decisamente ancora troppo presente negli Usa e in Europa. Ma la Ue rispetto agli Stati Uniti ha fatto un passo avanti avendolo bandito per i veicoli di nuova costruzione a iniziare proprio dal 2014 con un processo che si dovrà concludere entro il 2017. Questo gas è così potente nel suo effetto serra che quando è disperso nell’atmosfera intrappola 1400 volte in più il calore rispetto all’anidride carbonica su un orizzonte temporale di circa 100 anni e la metà delle attuali emissioni di HFC provengono dalle perdite ai sistemi di condizionamento dell’oltre miliardo di autovetture circolanti sulle strade del Pianeta.

I HFC o fluorocarburi sono gas usati per la refrigerazione e presenti anche nei frigoriferi, condizionatori o impianti antincendio. Se da un lato i CFC, HCFC e HFC ci hanno agevolato la vita sotto altri aspetti ce la stanno complicando. Infatti quando rilasciati in atmosfera vanno a interagire con lo strato di Ozono distruggendolo. I HFC in Italia rappresentano il 50% delle potenziali emissioni climalteranti e per ora siamo in grado di raccoglierne appena 4 grammi all’anno per abitante.

Negli Usa così come in Europa per le case automobilistiche che hanno puntato verso la mobilità sostenibile arriva una verità scomoda: anche i veicoli che sono propagandati a emissioni zero hanno una bomboletta piccola con una sostanza chimica che contribuisce in maniera significativa al riscaldamento del clima. Negli Usa già un certo numero di Chevrolet, Buick, GMC e Cadillac utilizzano un refrigerante alternativo chiamato HFO 1234yf. Ma tra 16 modelli di auto elettriche presenti sulle strade americane solo due degli ultimi modelli Chevy e Honda Fit hanno abbandonato l’ HFC 134a. La risposta in genere data dalla case automobilistiche è che lo switch a un nuovi sistema richiede troppi investimenti.

Ma come siamo arrivati a usare così massicciamente gli HFC? Con il protocollo di Montreal sottoscritto nel 1987 si iniziarono a azzerare le sostanze nocive per lo strato di ozono e l’ HFC 134a fu stato scelto come la migliore alternativa del momento per sostituire i CFC dannosi. Il risultato oggi è che la maggior parte del miliardo di auto sulle strade di tutto il mondo utilizzano il refrigerante HFC 134a che sta esacerbando il problema del riscaldamento globale. Il presidente Obama è intervenuto in merito cercando e portando a casa un accordo con la Cina per eliminare gradualmente la produzione di questi gas.

Sebbene l’ HFC 134a e altri tipi di idrofluorocarburi hanno contribuito a meno dell’uno per cento del riscaldamento globale, secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Atmospheric Chemistry and Physics, ma l’uso di questi gas dannosi è in ascesa e le emissioni da HFC crescono a un tasso del 10 al 15 per cento all’anno. Se fuori controllo i soli HFC potrebbero potrebbero aggiungere fino a 0,5 gradi Celsius di aumento della temperatura media globale entro la fine del secolo, circa un quarto di aumento dei 2 gradi Celsius entro cui le nazioni si sono impegnate a contenere all’interno di accordi internazionali.

Il gas scelto come alternativa al HFC 134a è l’ HFO 1234yf sviluppato dalle americane Honeywell e DuPont chiamato semplicemente anche YF e che intrappola calore quanto l’anidride carbonica ma in Europa sebbene sia stato imposto di passare a questo gas sulle nuove autovetture a partire da quest’anno e fino al 2017 per completare il processo c’è grande resistenza da parte delle case automobilistiche in Europa volendo mantenere i HFC. Infatti l’ YF non è stato accettato da Daimler che ha spiegato che il gas era altamente infiammabile. Ma HFO 1234yf ha superato i test industriali EPA e proprio una settimana fa uno studio europeo della Commission’s Joint Research Centre (JRC) ha dimostrato che l’FY non è pericoloso per le autovetture. La battaglia legale però aperta tra Daimler e la Commissione europea per l’uso continuato da parte della casa automobilistica tedesca in alcuni suoi modelli del gas refrigerante R134a bandito dalla UE. Ha detto Antonio Tajani Commissario europeo all’Industria:

Stiamo aprendo una procedura contro la Germania . Questa non è una decisione definitiva da parte della Commissione.

Il che vuol dire che la Germania ha due mesi per rispondere. Il governo tedesco sta sostenendo Mercedes- Benz e la disputa potrebbe infine finire davanti alla Corte di giustizia europea , con la possibilità di pesanti multe e il richiamo di circa 130.000 Mercedes tra Benz Classe A, Classe B, CLA e SL poiché la Direttiva UE 2006/40/CE vieta l’uso di R134a in modelli omologati per la vendita dopo il dicembre 2010. I veicoli certificati in precedenza, o loro derivati??, hanno tempo fino al 2017 per conformarsi. Volkswagen invece ha annunciato di preferire la CO2 sebbene costi di più. La CO2 è un refrigerante di classe A1 ossia di minima tossicità e non infiammabile. la sua classe di impatto sul riscaldamento globale (GWO) è 1 ed è anche uno dei gas refrigeranti con il minosr impatto sul clima tra quelli conosciuti. Ha una elevata capacità di raffreddamento ed è disponibile in tutto il mondo a basso costo. Il suo nome tra i refrigeranti è R744 tuttavia per far funzionare i sistemi con questo gas è necessaria una pressione da 5 a 10 volte superiore rispetto ai sistemi R134a, che richiede lo sviluppo di tubi, compressori e altri componenti. Questo solleva questioni di costo, circa il 30% in più nonché di durata. Inoltre, una perdita di CO2 nell’abitacolo pone questioni in merito alla sicurezza.

In Italia a occuparsi della questione è Legambiente che proprio qualche giorno fa ha presentato la campagna “Rinfreschiamoci senza riscaldare il pianeta” in collaborazione con Hudson Technologies Europe. In particolare a essere posti sotto attenzione sono gli elettrodomestici che li contendono e in Italia il recupero degli HFC è stato di media di 4,4 grammi/abitante nettamente inferiore alla raccolta conseguita da Inghilterra o Germania che portano a casa rispettivamente 23,6 e 23,2 grammi per abitante.

Un problema strettamente connesso all’uso dei gas refrigeranti è rappresentato dalla loro raccolta e smaltimento. Spiega Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente:

In Italia nel 2012 le stime indicano che lo stock di gas refrigeranti ammonti a circa 100 mila tonnellate, per un potenziale effetto serra di 250 milioni di tonnellate equivalenti, il 50% circa del totale delle emissioni di gas serra annuali a livello nazionale. Per i soli HFC, negli ultimi dieci anni, rispetto a una diminuzione generale delle emissioni di gas serra del 9%, l’aumento nel nostro paese è addirittura del 341%. Questi dati richiamano con forza l’importanza di una corretta gestione dei fluorocarburi e dello sviluppo dei nuovi refrigeranti naturali per vincere la sfida dei cambiamenti climatici.

Una considerazione finale però mi preme farla nella battaglia dei gas refrigeranti per auto: ma il finestrino abbassato non basta più a rinfrescare l’abitacolo?

Via | Inside climate, The truth about cars, Greencar congress

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

Published by
Marina Perotta

Recent Posts

Gestione affitti a lungo termine: una soluzione eco-friendly

Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata un tema centrale in molti settori, compreso quello…

4 giorni ago

Arredare con personalità: idee per decorare la tua casa con oggetti funzionali

Decorare la propria casa è molto più che riempire spazi vuoti: è un modo per…

3 settimane ago

Attestato di prestazione energetica e il ruolo dei serramenti in alluminio

La necessità di migliorare le prestazioni e l’efficienza energetica delle nostre abitazioni è da tempo…

4 settimane ago

Milano Design Week 2025, l’innovazione sostenibile prende forma con “Essenze Geometriche”

PEFC Italia, partecipa al Fuorisalone di Milano 2025 con Essenze Geometriche, un progetto curato dall’architetto…

4 settimane ago

Energie rinnovabili: come valorizzare immobili e terreni con il fotovoltaico

Nonostante le politiche green siano al centro di discussioni e passibili di potenziali revisioni, l’energia…

1 mese ago

SUV elettrici: la rivoluzione della mobilità sostenibile

La mobilità sostenibile è presente e futuro del settore automobilistico. La crescente consapevolezza riguardo l'impatto…

1 mese ago