Frana incombe su Courmayeur: la lezione che ci dà la Natura

Gli 80 sfollati di La Palud, ultima frazione prima della Francia a Courmayeur sperano ovviamente che tutto vada per il meglio,così come gli albergatori dei 5 alberghi chiusi, ma la frana che incombe sui loro edifici non lascia presagire nulla di buono. La pioggia potrebbe peggiorare la situazione così come anche una giornata calda e portare al collasso la massa di terreno che incombe sulla piccola frazione. La frana avanza, circa trecento millimetri all’ora e perciò potrebbe collassare all’improvviso anche se viene tenuta sotto stretta sorveglianza da telecamere e dai rilievi dei tecnici del CNR e della Protezione civile. Per mettere a posto il suolo italiano occorrerebbero 40 miliardi di euro.

La storia della frana del Mont de la Saxe risale agli anni ’90 quando i geologi la scoprono dopo aver effettuato degli studi in merito a una funivia che sarebbe dovuta sorgere proprio ai suoi piedi. I geologi scoprono Mont de la Saxe frana lentamente ma inesorabilmente e che prima o poi finiranno a valle 8 milioni di metri cubi di terreno e sassi. Nel tempo si scoprono che le frane sono diverse. Perciò Franco Gabrielli capo della Protezione civile ha detto:

è una frana ipermonitorata: il messaggio che deve passare non è di una Courmayeur come una città off limits, ma Courmayeur come un pezzo del nostro paese nel quale si fa prevenzione di Protezione civile, nel quale purtroppo ci sono alcuni disagi agli abitanti, ma nell’interesse esclusivo della loro incolumità e un pezzo nel quale si stanno per realizzare degli interventi, che non sono solo quelli del vallo.

Oggi dunque se frana Mont de la saxe non conteremo i morti perché si sta facendo prevenzione, nonostante la rabbia degli sfollati che però hanno salva la vita. Resta sempre da stabilire però perché quelle case, nonostante la frana sia stata scoperta da almeno 20 anni, siano ancora li, come gli alberghi d’altronde e perché non si è provveduto nel tempo a farli spostare.

I lavori di contenimento sono costosi e non è detto che siano efficaci contro la froza e la volontà di Madre Natura, per cui conviene convincersi del fatto che non sempre l’uomo può plasmare a proprio gusto l’ambiente in cui vive. Anzi lo fa ma in via del tutto temporanea, perché poi gli eventi naturali o indotti, come i cambiamenti climatici provvedono a rimescolare le carte. Facciamocene una ragione: abitiamo su un Pianeta instabile.

Via | Unità, Avvenire

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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