Con un piccolo aiuto l’Africa potrebbe quadruplicare le sue fonti rinnovabili di energia

In Africa la capacità di produrre energie rinnovabili dovrebbe quadruplicare entro il 2030 arrivando a 120 GW, secondo le previsioni di Adnam Amin il direttore dell’ Agenzia internazionale per le energie rinnovabili.

Il potenziale delle energie rinnovabili è enorme sostiene Amin, se gli investitori internazionali dedicheranno abbastanza attenzione alla regione. L’Agenzia sta cooperando con 22 paesi dell’Africa Orientale e meridionale per sviluppare le infrastrutture per la generazione e la trasmissione.

Secondo la Banca Mondiale, la produzione elettrica subsahariana è attualmente inferiore a quella spagnola, ma potrebbe superare il gap sviluppando centinaia di progetti a bassa emissione di carbonio. Già oggi, nei paesi del’Africa oreintale si stima che il costo della produzione di energia da vento, acqua, biomasse e geotermico è più basso del costo degli impianti fossili. Il fotovoltaico è per il momento più caro, ma alcuni paesi come il Kenya stanno facendo grandi investimenti anche in questo settore.

Maggiori criticità presenta invece l’idroelettrico, soprattutto per quanto riguarda i grandi progetti come la diga Gibe III che potrebbe sconvolgere l’ecosistema della valle del Nilo (non è solo il petrolio a fare disastri, come in Nigeria). I maggiori beneficiari di questi megaprogetti sono normalmente le produzioni delocalizzate delle multinazionali (come ad esempi l’allumino) più che le popolaizoni locali.

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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