Narendra Modi promette energia rinnovabile a 400 milioni di indiani entro il 2019

Il nuovo primo ministro indiano Narendra Modi ha in progetto di portare l’energia elettrica a tutta la popolazione rurale dell’India entro il 2019.

Simili promesse sono state fatte anche in passato, fin dagli anni dell’indipendenza, ma a tutt’oggi 400 milioni di indiani vivono ancora senza elettricità. La foto in basso è del 2009 e mostra quella che è ancora la più comune fonte di energia in molte parti del subcontinente: sterco vaccino essiccato.

L’elezione del leader nazionalista ha generato in molti osservatori la preoccupazione che non vengano tutelati i diritti delle minoranze e la libertà di stampa. Ma sul piano ambientale Modi è un convinto sostenitore dell’energia solare.

Il governo sta studiando incentivi per fare nascere nuove aziende nel settore delle rinnovabili (su buona parte dell’India l’irraggiamento supera i 2000 kWh/m² anno, più che in Sicilia), con l’idea di avere centrali fotovoltaiche distribuite sul territorio e collegate a micro-reti rurali. Questo approccio ha qualche speranza in iù di vedere la luce rispetto al vecchio sistema centralizzato con migliaia di elettrodotti.

L’India sta però anche percorrendo la via “sporca”, visto che ha in programma infatti la costruzione di centrali a carbone per la folle cifra di 500 GW.

Quali priorità seguirà Modi? Durante la campagna elettorale ha affermato che «Dio ha rrorato la nostra terra con abbondanza di energia rinnovabile. Se queste risorse fossero sfruttate in modo appropriato, non avremmo bisogno di estrarre il carbone o spndere così tanto per importare il petrolio». Continuerà a crederlo, ora che si è insediato?

EcoAlfabeta

Marco Pagani, Fisico e docente di Matematica e Fisica, attualmente svolge un Dottorato di Ricerca in Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari presso l'Università di Bologna. Si interessa di problematiche ambientali da lungo tempo dopo aver letto molti anni fa "Il cerchio da chiudere" di Barry Commoner, "Il punto di svolta" di Fritjof Capra e "La convivialità" di Ivan Illich. Su questi problemi ha organizzato diversi corsi e seminari coinvolgendo docenti universitari e rappresentanti della società civile. E' autore di pubblicazioni su temi scientifici e ambientali; in collaborazione con Ugo Bardi si è occupato del picco dei minerali, argomento che ha trattato anche nel libro "La vita dopo il petrolio" curato da Pietro Raitano e Gianluca Ruggero. Ha tenuto diversi corsi e seminari sui costi energetici dell'agricoltura, sull'impronta agricola-alimentare e sulla misura del consumo di territorio. E' socio ASPO e WWF, ha dato vita a un GAS (Gruppo di Acquisto Solidale), simpatizza e sostiene attivamente la Rete per la decrescita e il movimento Stop al consumo di territorio. Prim di confluire in Ecoblog, dal 2006al 2012 ha curato il blog ambientale EcoAlfabeta, di cui ora conserva il nickname. Dal giugno 2011 è Consigliere Comunale a Novara. Ama le scienze, la lettura, la scrittura, i viaggi, la montagna, la bicicletta, la musica, la cucina, la compagnia degli amici e della sua famiglia, la pace e l'intelligenza creativa.

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