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Ambiente Protetto, il decreto autorizza gli impianti a biogas con VIA postuma

#Ambienteproptetto è il decreto entrato in vigore oggi dopo essere stato cambiato in corso d’opera innumerevoli volte. Alla fine in questo provvedimento, al solito, ci si è infilato un po’ di tutto incluso le autorizzazioni postume alle VIA, ossia le Valutazioni di impatto ambientale, per gli impianti a biogas.

Il ministro Galletti ha così commentato:

Con questo pacchetto di misure vogliamo rendere più efficiente l’intero sistema ambientale, su cui è fondamentale investire per il rilancio del Paese. Lo facciamo con norme che servono a fermare gli scempi compiuti sul territorio nazionale alle spalle dei cittadini e con misure immediatamente operative per difendere il nostro ecosistema, risparmiare soldi e velocizzare le procedure senza recedere di un millimetro sulla tutela dell’Ambiente. Bisogna ‘correre’ verso un’Italia più sicura e sostenibile sotto il profilo ambientale: questo decreto fornisce gli strumenti giusti.

Il fatto è che nell’insieme di tutti i provvedimenti si autorizzano anche gli impianti a biogas che non sembrano essere impianti ecologici e sostenibili: spesso sono impianti da 999 kW che non producono energia sufficiente, bruciano tanto e incassano moltissimi incentivi.

Giovanni Favia ex pentastellato e ora con Laboratorio Bologna, consigliere regionale in Emilia Romagna è intervenuto pesantemente in polemica con il CIB– Consorzio italiano biogas- a proposito dell’eccesso di aflatossine riscontrate nel parmigiano Reggiano, fatto che ha dato vita a un inchiesta condotta dai NAS di Parma e al sequestro di 2440 forme di formaggio.

Sostanzialmente, ricostruisce Favia, il formaggio simbolo del Made in Italy risulta contaminato da aflatossine a causa del latte proveniente da mucche alimentate con foraggi raccolti in terreni su cui era stata applicata la cura del digestato. Il digestato è un materiale derivato dalla digestione di sostanze organiche. Cosa è successo dunque? Come scrive sgonfia il biogas:

Tutto deriva dall’operazione di commercializzazione del mais contaminato da aflatossine attuata nel 2012 grazie all”interessamento’ molto irrituale dagli assessori all’agricoltura di Lombardia, Veneto, ed Emilia-Romagna. L’operazione che ha portato il mais contaminato dai magazzini ai biodigestori è stata probabilmente un passo falso senza basi legali. In ogni caso ha rappresentato un palese caso di ‘smaltimento’ di alimenti contaminati – che avrebbero dovuto uscire dal circuito alimentare – nelle centrali a biogas. D’ora in avanti comitati, cittadini, comuni sanno che le biogas sono un potenziale canale di smaltimento di ‘porcherie’. Ci si dovrebbe chiedere che cosa è stato poi dei digestati delle centrali che hanno utilizzato il mais contaminato. Per quanto i biogassisti sostengano che durante la digestione anaerobica le aflatossine sono degradate, essi (e i loro accoliti) omettono di ricordare che questa degradazione è solo parziale e che nel digestato le aflatossine ci sono ancora, eccome.

Giovanni Favia dunque è intervenuto beccandosi la minaccia di querela da parte del CIB. Nelle Marche con questo decreto hanno ottenuto la VIA, la Valutazione di impatto ambientale, che si presenta prima della costruzione di un impianto e non si ottiene dopo che lo stesso sia entrato in esercizio, circa 40 impianti a biogas. A evidenziare la situazione Patrizia Terzoni (M5S) che in una lettera inviata alla stampa scrive:

Da parlamentare marchigiana, conoscendo la situazione alquanto burrascosa che va avanti da tantissimo tempo sul mio territorio, ho fatto una risoluzione in Commissione Ambiente a carattere Nazionale, partendo appunto dalla sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la Legge regionale n.3 della Regione Marche. Nella nostra risoluzione chiedevamo l’applicazione dell’articolo 120 della costituzione proprio per i problemi che tempo fa avevamo intravisto sulla mal applicazione della VIA (valutazione di impatto ambientale) di alcune Regioni. E con gli ultimi fatti successi nelle Marche viene confermata il nostro dubbio e la necessita di un intervento del Governo. Questa risoluzione ha avuto un percorso particolare in quanto è da ottobre che è iniziata la discussione, con continui pareri contrari del Governo e quindi rimandiamo sempre la votazione finale. Ma la cosa buffa è la risposta del Governo, che non dice che è sbagliata, ma che è <a href=" “>complicata l’applicazione dell’articolo 120 quindi il parere è contrario.

La scappatoia dunque è stata trovata.

Via | Pontiniaecologia, sgonfia il biogas

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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Marina Perotta

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