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Morti per la fatica due operai nelle fabbriche del tessile in Cambogia

    Update:
    Ieri ho contattato H & M per conoscere il parere dell’azienda essendo stata citata dal sindacato. Oggi ho ricevuto la risposta in inglese che ho tradotto:

    Siamo profondamente addolorati nell’aver appreso che un lavoratore della New Archid Garment Factory è morto. I nostri pensieri vanno alla famiglia che ha lasciato. Abbiamo immediatamente informato tutto il personale interessato nella nostra organizzazione e siamo in contatto continuo con la New Archid Garment Factory per assicurarci che si assumano le loro responsabilità come datore di lavoro.

    Abbiamo preso parte al National Social Security Fund, NSSF e abbiamo inviato una squadra in fabbrica per esaminare i fatti e per rafforzare la nostra comprensione su come sia accaduto tutto ciò. Abbiamo anche parlato con la famiglia per capire meglio le condizioni di lavoro e le loro circostanze personali. Siamo attualmente in contatto con il fornitore e attraverso di loro con il Fondo Nazionale di Previdenza Sociale e attualmente stiamo decidendo i prossimi passi da fare assieme con il fornitore.

    L’accordo NSSF prevede che sia corrisposto alla famiglia del lavoratore un risarcimento che sarà inoltrato proprio sulla base delle informazioni che abbiamo. La fabbrica, che è il datore di lavoro, ha donato una somma di denaro alla famiglia.

    H & M non possiede fabbriche che producono i nostri prodotti ma lavora con circa 900 fornitori indipendenti, tra cui New Archid. Tutti i nostri fornitori devono firmare il nostro Codice di Condotta in cui si impegnano a rispettare le norme internazionali del lavoro e la legislazione nazionale. Per verificare il rispetto di queste norme svolgiamo controlli regolari e audit senza preavviso.

    L’Overtime è una sfida chiave nel settore tessile, ma la nostra visione vuole che tutti i lavoratori del settore dovrebbero essere in grado di vivere del loro stipendio, senza ricorrere al lavoro straordinario. Al fine di ridurre gli straordinari, lavoriamo con i nostri fornitori per aiutarli a migliorare la gestione del lavoro e del tempo. Riteniamo inoltre che lo sviluppo dei salari stia richiedendo troppo tempo ed è per questo che abbiamo preso ulteriori iniziative con i maggiori esperti a livello mondiale, da ILO ai sindacati, per creare una nuova tabella di marcia salariale. Secondo la nostra visione un salario minimo che assicuri la sussistenza dei lavoratori dovrebbe essere pagato da tutti i nostri fornitori strategici di beni commerciali. Questo dovrebbe essere basato su una forza lavoro qualificata che ottiene retribuzioni su base contrattuale grazie al coinvolgimento dei sindacati eletti democraticamente. Entro il 2018, tutti i fornitori strategici H & M dovranno aver migliorato la retribuzione con salari equi sulla base del costo della vita in cui il lavoratore opera.

Lavorare fino allo sfinimento, fino alla morte. E’ quanto denunciano i sindacati del tessile in Asia, IndustriALL Global Union e il Sindacato libero dei lavoratori del Regno di Cambogia (FTUWKC) che avvertono che i lavoratori tessili muoiono sul posto di lavoro. Ha detto Sokny Say del Sindacato libero dei lavoratori del Regno di Cambogia (FTUWKC) e affiliato al IndustriALL Global Union:

Quanto si sta verificando quest’anno è inusuale. Abbiamo avuto molti casi di svenimenti di massa in passato ma questo è il primo anno in cui le persone sono morte. Non dobbiamo diventare immuni al fatto che tanti lavoratori tessili sono al collasso nelle fabbriche.

Alla fine di luglio sono morti due dipendenti in due distinte fabbriche alla periferia di Phnom Penh: Nov Pas di 35 anni, sarta che ha trascorso gli ultimi 4 anni a cucire vestiti per marchi come Gap e Old Navy. Svenuta al suo posto nella fabbrica Sangwoo alle 8 del mattino del 24 luglio è deceduta alle 18:00; Vorn Tha 44 anni morto nella fabbrica New Archid valutata con il gold Label da H&M e che produce vestiti per il marchio svedese, deceduto dopo per aver lavorato senza sosta.

Chea Sok Thong della fabbrica Sangwoo di proprietà coreana ha negato qualunque responsabilità aziendale per la morte della signora Nov e ha sostenuto che la causa era da ricercarsi nell’incuria medica dall’ospedale dove era in cura. Un terzo lavoratore, impiegato presso la fabbrica Cambo Kotop Ltd a Phnom Penh è morto lo scorso marzo.

Lo scorso gennaio la protesta di oltre 500 mila cambogiani che chiedevano migliori condizioni lavorative fu soppressa dal governo nel sangue.

In questo mese di agosto dalla pagina Facebook la FTUWKC fa sapere che al 15 agosto 2014:

La mattina del 31 luglio 2014, l’impiantoper la produzione delle Adidas ha registrato 200 svenimenti;

Il 26 luglio 2014 sono svenute 150 persone;

Operaio in coma alla fabbrica Tla Khan nel quartiere Krangopong;
Svenimenti:
1 / Fabbrica New Pixar: 27 lavoratori / 1000
2 / impianto Omega: 25 lavoratori/3000
3 / Fabbrica Akase: 20 lavoratori/1300
4 / Fabbrica Dong Dubai: 35 lavoratori / 1850
5 / fabbrica Istanbul: lavoratori 06/610
6 / fabbrica Phat Phil: lavoratori 15/1280

per un totale di 128 persone ricoverate.

Ha detto Jyrki Raina, Segretario generale di IndustriALL:

Dobbiamo contrastare queste morti. I salari da fame dei lavoratori non garantiscono loro di nutrirsi adeguatamente e la mancanza di cibo, le lunghe ore di lavoro e le condizioni intollerabili che sopportano in fabbrica intollerabili si stanno dimostrando una combinazione letale. Continuiamo a sostenere le richieste dei sindacati cambogiani per un aumento del salario minimo per lavoratori tessili affinché possono permettersi cibo a sufficienza per vivere e non dedicare tutto il loro tempo al lavoro straordinario che li porta alla morte.

La risposta del governo di Phnom Penh è arrivata con la dichiarazione che saranno richieste sanzioni per le fabbriche che non rispettano l’accordo con il Ministero mentre le spese mediche saranno a carico del National Social Security Fund (SSC) liberando i lavoratori dallo spendere soldi per la loro salute. I medici confermano che la causa degli svenimenti è data dalla malnutrizione degli operai.

Foto | FTUWKC@facebook,Post Khmer

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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