Sblocca Italia: approvata la VIA per la TAP il gasdotto che ammazzerà le spiagge del Salento

In origine era il Nabucco progetto poi abbandonato per i rapporti altalenanti con la Turchia. E’ arrivata poi la TAP la Trans-Adriatic Pipeline che porterà il gas in Europa dall’Azerbaigian, sfuggendo così ai ricatti di Putin ora in guerra con l’Ucraina. No, non è geopolitica (magari lo fosse!) siamo ai conti della serva e per fare ciò, chi si becca lo scomodo? L’Italia, ovviamente, anzi, la Puglia che ci rimette una delle sue coste più belle: il Salento con le spiagge di Lecce.

Parliamo di 10 miliardi cubi di gas naturale all’anno (benedetto dall’Europa) che il Vecchio Continente riceverà prima del 2020: capite quanto sia eccitante tutto ciò? A beneficiarne i soliti noti del ristretto club dei petrolieri. Snam Rete Gas gestisce l’approdo in Italia del Gasdotto TAP con pochi brillanti risultati tra cui per le proteste dei cittadini di San Foca. A quel punto i manager hanno pensato di spostare la rete a Brindisi (dove c’è pure un bel polo petrolchimico). Ma il Ministero dell’Ambiente non ha negato la VIA, giunta poche ore fa e per cui Mario Potì sindaco di Meledungo, una delle spiagge che saranno devastate dall’impianto in Italia, dice:

Sono amareggiato e deluso. Sembra che i valori ambientali non contino nulla di fronte alla necessità di realizzare un’opera ritenuta strategica. Questo esito rappresenta una sconfitta per la politica. Porteremo avanti la nostra lotta, se necessario anche per vie legali, e manifesteremo il nostro dissenso. Nel procedimento per il rilascio dell’autorizzazione, ai sensi dell’articolo 52 quinques del Testo unico sulle espropriazioni, l’atto conclusivo deve essere adottato d’intesa con le regioni interessate, a questo punto la Regione deve dirci cosa intende fare. Sinceramente Vendola mi ha deluso e non so cosa farà, sarebbe però interessante sentire su questa questione anche l’opinione dei candidati alle primarie per la presidenza della Regione

Fino allo scorso luglio, la Snam era arrivata di tutto punto in Salento con un bel pacco di soldi per sostenere eventi e sagre locali a cui i pugliesi hanno detto no.

Ma i petrodollari dell’Azerbaigian non sono proprio trasparenti come ci diceva già nel 2011Osservatorio Balcani e Caucaso:

Storicamente, solo i Paesi con sistemi efficienti, responsabili e democratici sono riusciti a tradurre la propria ricchezza petrolifera in ricchezza e benessere per la collettività, come mostrato dall’esperienza paradigmatica della Norvegia. Se si incamerano grandi introiti senza avere sistemi di governo trasparenti, d’altro canto, il risultato probabile è un aumento della corruzione, un rafforzamento delle autocrazie oligarchiche e, nel lungo termine, un risentimento sociale che può sfociare in manifestazioni violente. Nonostante eccezioni significative, le industrie estrattive tendono a produrre una ricchezza che ingrassa le tasche di pochi senza creare abbastanza lavoro per avere ricadute positive reali sulla società.

Noi ovviamente ci andiamo a braccetto e ci facciamo affari. In ogni caso le proteste dei cittadini salentini si sono fatte sentire anche se ignorate dal mainstream nazionale e affiancate dal Movimento 5 Stelle e dalle associazioni ambientaliste.

Il Movimento 5 Stelle Ostuni ha approntato un decalogo sul perché la TAP non sia utile né alla Puglia, né all’Italia:

  1. Il gasdotto TAP è totalmente INUTILE. In Italia le centrali turbogas sono tutte in rosso, e la capacità elettrica installata è già adesso doppia rispetto alla domanda, sia a livello nazionale che pugliese.
  2. Il gasdotto TAP è DANNOSO per l’economia del territorio, per la pesca, l’agricoltura e il turismo. L’impianto di compressione nell’interno è una ptenziale bomba ecologica in attesa di esplodere.
  3. Il gasdotto TAP non fa abbassare il PREZZO dell’elettricità perchè il prezzo degli idrocarburi è volatile. Solo le rinnovabili garantiscono un abbassamento del prezzo dell’elettricità a breve, medio e lungo termine.
  4. Il gasdotto TAP è ILLEGALE perchè i cittadini non sono stati coinvolti nel processo autorizzativo come prescrive la convenzione di Aarhus recepita dall’Italia con L. 108 del 2001 e con il regolamento CE 1367/2006 e direttive 2003/4 e 2003/35
  5. Il gasdotto TAP è totalmente indipendente dalla esecuzione delle BONIFICHE che sono dovute a prescindere dall’esecuzione di nuove opere, in applicazione del principio ” chi inquina paga ” prescritto dalla direttiva 2004/35
  6. Il gasdotto TAP non è affatto collegato con la riconversione a gas di centrali a CARBONE, si tratta di due processi separati e indipendenti.
  7. Il gasdotto TAP serve a portare il gas in EUROPA non in Italia. In questo senso ammasso che sia necessario, il suo percorso va rinegoziato con l’Europa; e le autorizzazioni italiane vanno sospese.
  8. Il gasdotto TAP non è ETICO perchè serve a commercializzare gas dall’Azerbajian, un Paese che è sulla black list di Amnesty international per continue violazioni dei diritti umani, con migliaio di prigionieri politici e una dittatura dinastica della famigerata famiglia Aliyev.
  9. Il gasdotto TAP non porta nessun benessere sul territorio ma ARRICCHISCE soltanto chi lo costruisce, e le partecipazioni italiane nel consorzio di costruzione legittimano il sospetto che ci sono interessi opachi anche a livello locale.
  10. Il gasdotto TAP DEVASTA i fondali marini distruggendo la biodiversità e le possibilità di riproduzione delle specie necessarie alla catena alimentari.

Foto | Conosci TAP

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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Marina Perotta

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