Categories: Scienza

Ötzi, i nuovi tatuaggi di Iceman

Quando Iceman fu rinvenuto nel 1991 tra i ghiacci della Val Venosta il mondo scientifico ebbe davanti un uomo preistorico dotato di tutto punto: dagli abiti agli attrezzi. E dunque la mummia del Similaun ci comunicava la sua vita e il suo passato attraverso la silenziosa testimonianza. Da allora, gli studi a cura dell’Accademia Europea di Bolzano (EURAC) non si sono mai fermati e finanche la pelle di Ötzi è stata analizzata scoprendo che aveva tatuaggi.

Ebbene, oggi sappiamo che sul corpo di Ötzi ci sono ben 61 segni, per lo più linee lunghe tra i 7 millimetri e i 4 centimetri disposte in gruppi di due, tre o quattro parallelamente. In più è stato trovato un particolare tatuaggio, grazie a nuove tecniche fotografiche non invasive, situato in basso a destra sul torace. La posizione è insolita rispetto agli altri tatuaggi, che invece sono collocati sulla parte bassa della schiena e tra le ginocchia e il piede.

Resta ancora da scoprire la funzione di questi tatuaggi e proprio il segno rinvenuto sul torace riapre il dibattito sull’uso di questi segni sulla pelle. In un primo tempo si era pensato che i segni potessero essere stati fatti a scopo terapeutico, come una sorta di agopuntura, mentre oggi, il nuovo tatuaggio apre la possibilità a valutarlo in una valenza simbolica o religiosa.

La mappatura completa dei tatuaggi dell’Iceman è stata resa possibile grazie a Marco Samadelli, ricercatore dell’Istituto per le Mummie e l’Iceman dell’EURAC con una nuova tecnica che ha previsto una serie di foto scattate in condizioni diverse:

Ogni foto è stata scattata sette volte, ogni volta con una diversa lunghezza d’onda in modo da raggiungere le diverse profondità a cui le polveri di carbone usate per i tatuaggi si sono depositate. Per gli strati più superficiali sono sufficienti i raggi ultravioletti, per quelli più profondi gli infrarossi.

I tatuaggi di Otzi

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Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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