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Mal’aria 2015: le 32 città più inquinate in Italia

Mal’aria 2015, il dossier di Legambiente sulla qualità dell’aria che respiriamo non porta buone notizie: alla fine di gennaio 2015 la situazione relativa all’inquinamento atmosferico è già fuori controllo. Dall’inizio dell’anno a oggi la soglia massima giornaliera consentita di PM10 è stata superata in 10 giorni in 32 capoluoghi. A guidare la classifica ci sono i principali centri urbani della Pianura padana, mentre Roma ha registrato 12 giorni di superamento e Napoli 11 giorni. Ma le città dall’aria più inquinata in questo inizio di 2015 sono state Parma e Frosinone con 20 giorni di superamento. Nel 2014 la campagna di Legambiente, Ti tengo d’occhio, aveva monitorato 88 capoluoghi e ben il 37 per cento, ovvero 33 città hanno superato il limite di 35 giorni oltre la soglia massima ammessa di PM10.

  1. Frosinone Frosinone scalo 20 giorni
  2. Parma Montebello 20 giorni
  3. Venezia Via Beccaria 19 giorni
  4. Padova Arcella 18 giorni
  5. Treviso Via Lancieri di Novara 18 giorni
  6. Vicenza Quartiere Italia 18 giorni
  7. Terni Le Grazie 17 giorni
  8. Asti Baussano 17 giorni
  9. Monza via Machiavelli 16 giorni
  10. Torino Rebaudengo 16 giorni
  11. Cremona via Fatebenefratelli 15 giorni
  12. Lodi S. Alberto 15 giorni
  13. Milano Pascal Città Studi 15 giorni
  14. Reggio Emilia Timavo 15 giorni
  15. Ferrara Isonzo 14 giorni
  16. Mantova Via Ariosto 14 giorni
  17. Pavia Piazza Minerva 14 giorni
  18. Rovigo Centro 14 giorni
  19. Verona VR – Borgo Milano (TU) giorni 13
  20. Piacenza Giordani – Farnese 13 giorni
  21. Ravenna Zalamella 13 giorni
  22. Alessandria Volta 12 giorni
  23. Brescia Villaggio Sereno 12 giorni
  24. Roma Preneste 12 giorni
  25. Benevento BN32 Via Floria 11 giorni
  26. Napoli NA09 Via Argine 11 giorni
  27. Bologna Porta San Felice 11 giorni
  28. Aosta Pepiniere 10 giorni
  29. Lucca Michletto 10 giorni
  30. Modena Giardini 10 giorni
  31. Rimini Flaminia 10 giorni
  32. Forlì-Cesena Roma 10 giorni

Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente ha detto:

E’ quanto mai evidente la necessità di un urgente e decisivo piano di intervento che vada finalmente ad incidere sulle politiche relative alle fonti di inquinamento più volte annunciato ma ancora mai attivato a livello nazionale. Le cause si conoscono e le soluzioni ci sono, occorrono la volontà politica e gli strumenti per metterle in campo. Per ridurre le emissioni industriali occorre avviare la rapida approvazione delle Autorizzazione Integrate Ambientali per gli impianti nuovi ed esistenti e promuovere l’applicazione delle migliori tecnologie disponibili per ridurne gli impatti. Bisogna poi uscire dalla dipendenza dai combustibili fossili puntando su fonti energetiche rinnovabili; investire nella riqualificazione energetica degli edifici per ridurne i consumi e migliorarne l’efficienza e l’isolamento termico, garantendo così una riduzione nelle emissioni dagli impianti di riscaldamento domestici e affrontare uno dei nodi principali: il trasporto a livello urbano ed extra urbano. Oggi l’Italia continua ad avere il record per numero di auto per abitante, 65 ogni 100 contro una media europea di 48 circa, con un tasso di motorizzazione addirittura in crescita negli ultimi anni, e il trasporto privato continua ad essere la modalità più diffusa per muoversi verso le città e al loro interno. Solo invertendo questa tendenza e garantendo un trasporto pubblico efficace e competitivo si possono restituire ai cittadini una migliore qualità dell’aria e della vita.

Ricordiamo che l’Italia ha il primato in Europa per morti premature causate dall’inquinamento da ozono. Il dato relativo al 2011 ci dice che nel nostro Paese sono morte 3400 persone mentre sono 64000 le vittime per morte causata da PM10 e dietro di noi la Germania. L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha stimato che l’aria inquinata ha causato 400 mila morti premature che hanno pesato sui costi dei sistemi sanitari e ricordo che lo IARC ha chiaramente detto che l’inquinamento e sopratutto del particolato atmosferico è cancerogeno del gruppo 1.

Via | Legambiente

Marina Perotta

Sono giornalista professionista dal 1996 e ho iniziato a scrivere per Nuova Stagione. A 20 anni inizio la collaborazione con Il Mattino di Napoli (come si diceva una volta da abusiva) per circa 4 anni. Divento giornalista praticante a Cronache del Mezzogiorno nel 1994 sotto la direzione di Gigi Casciello e in seguito, nel 1998 lavoro come caposervzio a Napoli Sera progetto di un quotidiano del pomeriggio di Roberto Tumbarello. Continuo a lavorare per Il Mattino fino al 2001 dove mi hanno spesso chiamata come redattore di prima nomina per le coperture estive. Nel frattempo coltivo collaborazioni con varie testate tra cui Cosmopolitan con la direzione di Patrizia Pontremoli. Dal 1997 al 2001 collaboro con l'Università l'Orientale di Napoli presso cui mi sono laureata in lingua e letteratura Hindi e Cinese, come responsabile per le lingue orientali per il laboratorio linguistico, per l'insegnamento delle lingue orientali a distanza grazie all'ausilio del web.Nel 2003 approdo al CNR ITD di Palermo per seguire un corso finanziato dalla Ue sulla formazione a distanza destinata alle PMI. (la mia pubblicazione in collaborazione con il prof. Paolo Maresca) Mi occupo anche della progettazione di CD multimediali sempre destinati alla formazione sulle nuove tecnologie per l'Asmez. E' il 2004. Nel 2007 inizio la collaborazione con Blogo.it scrivendo per Ecoblog.it dove scrivo di agricoltura, energia, ambiente, rinnovabili, nucleare e di nuovi stili di vita sostenibili. Dal 2008 al 2012 lavoro in RCS come coordinatore della moderazione delle pagine di Gazzetta.it coprendo con due team sia le pagine del quotidiano on line sia la community e il forum.Coordino in telelavoro circa 80 moderatori e due distinte community. Coordino per Splinder sempre in telelavoro la comunicazione con gli utenti. Da febbraio 2012 lavoro per Blogo.it come community manager coordinando i blog dell'area lifestyle e Donna.

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