
Italian tycoon Carlo De Benedetti gives a press conference to announce his retirement from the helm of his sprawling empire aged 74 on January 26, 2009 in Milan. "I've worked for 50 years and at the end of this year I'll be 75," said De Benedetti, best known for turning the Olivetti typewriter company into a major European electronics group. AFP PHOTO (Photo credit should read STR/AFP/Getty Images)
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È iniziato lunedì 25 maggio, a Ivrea, con l’udienza preliminare, il processo per le morti da amianto all’Olivetti. Saranno la Telecom e gli imputati a doversi fare carico, in caso di condanna, dei risarcimenti danni per le morti causate dalla fibra killer. È stato il giudice Cecilia Marino ad accettare il colosso delle telecomunicazioni per quanto riguarda la responsabilità civile che vede sul fronte opposto numerose parti civili: i familiari di sette delle tredici vittime morte per mesotelioma pleurico, la Fiom, la Fim, il Comune di Ivrea, la Città metropolitana, la Comunità collinare Piccolo Anfiteatro Morenico (Strambino, Romano, Mercenasco, San Martino, Scarmagno, Perosa), l’Inail e l’Associazione familiari vittime di amianto (Afeva di Casale Monferrato).
Durante l’udienza preliminare è stato stilato il calendario delle prossime udienze: 23, 25, 28, 30 settembre, primo ottobre e 5 ottobre, data nella quale il giudice deciderà quali amministratori delegati andranno a processo.
Dei 33 indagati iniziali per i quali era stato chiesto il rinvio a giudizio, quattro sono stati sospesi e uno (Silvio Preve) ha visto stralciata la propria posizione, affidata a un altro giudice. I più noti, fra i 33 indagati per omicidio colposo, sono Carlo De Benedetti, suo fratello Franco e l’ex ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera.
Le fibre d’amianto all’origine dei mesoteliomi diffusisi fra gli ex dipendenti Olivetti erano presenti sia nella tremolite utilizzata per realizzare alcuni prodotti che nelle tubature o nei rivestimenti di pareti e soffitti.
Via | La Sentinella del Canavese