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In bici a 116 km/h: il record del Team Policumbent

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Si chiama PulsaR ed è il veicolo a propulsione umana più veloce mai costruito in Italia. Nel deserto del Nevada, il veicolo realizzato dal Team Policumbent del Politecnico di Torino, è sfrecciato a 116,19 km/h durante la World Human Powered Speed Challenge che si è disputata a Battle Mountain dal 14 al 19 settembre scorsi.

La punta massima è stata misurata nella prova cronometrata che si disputa sulla distanza di 200 metri, dopo una rincorsa di 8 chilometri.

Questa particolare bicicletta, dal punto di vista estetico e aerodinamico non ha molti punti di contatto con una normale bicicletta. Ci sono due ruote mosse da pedali, certo, ma la seduta reclinata e la carenatura in materiale composito consentono di ridurre al minimo la resistenza dell’aria e le turbolenze all’interno del telaio. A questo prototipo hanno lavorato una quindicina di studenti, prevalentemente del Dipartimento di Ingegneria Meccanica Aerospaziale e dell’Autoveicolo, coordinati da Paolo Baldissera.

Il team di lavoro del “Poli” torinese non si accontenta del primato italiano e nel 2016 ambisce ad avvicinarsi alle 80 miglia orarie (128,7 km/h), uno step fondamentale per dare l’assalto all’attuale record mondiale di 86,65 miglia orarie (139,4 km/h).

La progressione del ciclista Andrea Gallo, “motore” della PulsaR è stata esaltante: prima un cronometraggio a 109,96 km/h, poi uno a 112,16 km/h e poi uno a 116,19 km/h. Ora l’ambizione è di riuscire a salire di altri 23-24 chilometri per riuscire a battere il record stabilito durante la manifestazione di quest’anno.

Via | Policumbent

Foto per gentile concessione del Team Policumbent

Davide Mazzocco

Giornalista e saggista, attivo sul web dal 2000 ha collaborato con numerose testate fra cui L'Unità, Narcomafie, La Nuova Ecologia, Slow Food, Terra, Alp, Ciclismo, Sport Week, Extratorino, Suden e Cinecritica. Fra i suoi libri più noti vi sono "Propaganda Pop", "Giornalismo online", "Giornalismo digitale" e "Storia del ciclismo". Ha co-diretto il documentario "Benvenuto Mister Zimmerman".

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