Categories: ClimaEnergiaENERGIE

Stop alle centrali a Carbone: La risoluzione è in Parlamento

Alla viglia della Cop21 di Parigi, che si terrà il prossimo 11 dicembre, nel nostro paese si riaccende il dibattito sul percorso da seguire in relazione alle emissioni di CO2. A tale riguardo, è stata presentata una risoluzione in Parlamento da Stella Bianchi (Pd), presidente dell’intergruppo Globe Italia che mette insieme i parlamentari impegnati in materia ambientale. La risoluzione avanza l’esigenza di chiudere progressivamente le centrali a carbone e di porre nuovi limiti alle emissioni di gas serra delle stesse centrali.

Il quotidiano Repubblica ha riportato alcuni passaggi del testo elaborato in Parlamento. Ivi, si legge che è necessario muoversi immediatamente perché “le emissioni di CO2 provenienti dalla combustione del carbone arrivano a essere del 30% superiori a quelle del petrolio e del 70% superiori a quelle del gas naturale […] La pericolosità del carbone è aggravata dal fatto che, oltre al biossido di carbonio, vengono dispersi nell’ambiente mercurio, piombo, arsenico, cadmio e altri metalli pesanti“.

Inoltre, sempre nella risoluzione si fa presente che l’Italia possiede un eccesso di produzione di elettricità, senza tenere in conto l’apporto delle rinnovabili. Per questo motivo, si precisa, un decremento dell’offerta di energia da centrali termoelettriche (con la chiusura di quelle a carbone) non inciderebbe sulla sicurezza del sistema energetico nazionale.

A corroborare la tesi dell’opportunità di chiudere le centrali a carbone c’è anche il parere dell’ UK Energy Research Centre. L’ente ritiene che andare nella direzione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica aumenterebbe i posti di lavoro. A parità di investimenti, le energie rinnovabili darebbero lavoro 10 volte tanto rispetto al settore termoelettrico. E, secondo uno studio di Legambiente, il settore delle rinnovabili, entro il 2020, potrebbe arrivare a creare 250mila posti di lavoro, più altri 600mila inerenti ad ambiti professionali connessi e all’indotto.

Stella Bianchi ha aggiunto che “alla conferenza di Parigi si dovrà definire una road map per arrivare a un sistema produttivo carbon neutral […] E una delle prime mosse dovrà essere la messa al bando delle centrali a carbone […] L’Italia può essere capofila in Europa di questo processo virtuoso per sostituire un combustibile ad alto impatto ambientale con le rinnovabili e l’efficienza“.

Ricordiamo che il carbone non è solo pericoloso (per l’Università di Stoccarda ha prodotto 22300 decessi nel 2010), ma potrebbe diventare a breve anche un settore in cui non sarebbe più conveniente investire. Forti fenomeni di disinvestimento si registrano già oggi, come nel caso del Fondo sovrano norvegese che ha deciso di non puntare più sull’elettricità a carbone.

Mario Lucio

Recent Posts

Tutti lo fanno ma è sbagliato: il gesto che trasforma il tagliere in un nido di batteri

Il tagliere è uno degli utensili più usati in cucina, ma se non lo pulisci…

1 ora ago

Gettare questo oggetto comune nella spazzatura è illegale dal 2025: la sanzione è una mazzata

Una nuova normativa italiana cambia il modo in cui smaltiamo i rifiuti tessili, con sanzioni…

3 ore ago

Problemi di insonnia? Con il trucco del cuscino dormi come un ghiro, me l’ha insegnato mia nonna

Se hai problemi di insonnia, puoi usare questo curioso trucco del cuscino: l'effetto ti lascerà…

10 ore ago

Foglia d’alloro in camera da letto: gli strepitosi effetti che nessuno ti dice

Metti una foglia d'alloro nella tua camera da letto e vedrai quanti benefici potrai ottenere:…

12 ore ago

Non solo profumo: ecco perché dovresti far bollire il rosmarino in casa almeno un volta a

Scopri come il rosmarino, bollito in casa, può migliorare la qualità dell’aria, favorire il benessere…

14 ore ago

Come la logistica italiana si sta trasformando verso la sostenibilità ambientale

La logistica italiana sta vivendo una fase di profonda trasformazione, spinta dalla crescente attenzione verso…

15 ore ago