[blogo-video id=”162199″ title=”Grande barriera corallina australiana” content=”” provider=”askanews” image_url=”http://engine.mperience.net/cdn/static/img/tmnews/20160301_video_11570416.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”20160301_video_11570416″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTYyMTk5JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PHNjcmlwdCB0eXBlPSJ0ZXh0L2phdmFzY3JpcHQiIHNyYz0iaHR0cDovL2VuZ2luZS5tcGVyaWVuY2UubmV0L0VuZ2luZVdpZGdldC9zY3JpcHRzL3dpZGdldF8xIj48L3NjcmlwdD48ZGl2IGNsYXNzPSJtcGVfd2lkZ2V0IiBkYXRhLW1wZT0ndHlwZT1wbGF5ZXJ8YXBwSWQ9MTl8dGFyZ2V0SWQ9MjAxNjAzMDFfdmlkZW9fMTE1NzA0MTZ8cGxheWVyT3B0aW9ucz17ImF1dG9wbGF5Ijoibm9uZSIsImFkdlVSTCI6Imh0dHA6Ly9vYXMucG9wdWxpc2VuZ2FnZS5jb20vMi92aWRlby5ibG9nby5pdC9hc2thbmV3cy9wbGF5ZXJAeDUwIiwidXNlSW1hU0RLIjp0cnVlfSc+PC9kaXY+PHN0eWxlPiNtcC12aWRlb19jb250ZW50X18xNjIxOTl7cG9zaXRpb246IHJlbGF0aXZlO3BhZGRpbmctYm90dG9tOiA1Ni4yNSU7aGVpZ2h0OiAwICFpbXBvcnRhbnQ7b3ZlcmZsb3c6IGhpZGRlbjt3aWR0aDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O30gI21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2MjE5OSAuYnJpZCwgI21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2MjE5OSBpZnJhbWUge3Bvc2l0aW9uOiBhYnNvbHV0ZSAhaW1wb3J0YW50O3RvcDogMCAhaW1wb3J0YW50OyBsZWZ0OiAwICFpbXBvcnRhbnQ7d2lkdGg6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDtoZWlnaHQ6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDt9PC9zdHlsZT48L2Rpdj4=”]
Quando si parla di cambiamenti climatici si tende a privilegiare le conseguenze che tali cambiamenti hanno sulla terraferma, mentre c’è meno informazione su ciò che l’innalzamento delle temperature provoca nei mari e negli oceani. Fra gli effetti del riscaldamento delle temperature marine vi è anche lo sbiancamento dei coralli: si tratta di un fenomeno che rischia di peggiorare se le condizioni meteo non miglioreranno in fretta.
Alcuni ricercatori avevano già lanciato un’allerta per il pericolo rappresentato da El Niño, considerato oggi uno dei maggiori responsabili del peggior episodio di sbiancamento del corallo registrato alla grande barriera.
Quando la temperatura aumenta, le alghe simbiotiche muoiono facendo mancare al corallo il loro nutrimento e, di conseguenza, la tipica colorazione rossa.
Pur essendo patrimonio dell’umanità dal 1981, la grande barriera non è stata inserita fra i siti in pericolo dell’Unesco. Ci ha pensato il governo australiano ad allestire un piano a lungo termine per la preservazione dei 345mila chilometri quadrati del sito.
Secondo l’Università del Queensland, però, i veri pericoli cominciano ora visto che El Niño dovrebbe persistere per tutta la primavera causando gravi problemi per la barriera corallina.
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