<> on February 17, 2015 in New York City.
[blogo-video id=”162307″ title=””Robodog”: il cane con il Gps per salvare le persone” content=”” provider=”askanews” image_url=”http://engine.mperience.net/cdn/static/img/tmnews/20160304_video_12042518.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”20160304_video_12042518″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTYyMzA3JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PHNjcmlwdCB0eXBlPSJ0ZXh0L2phdmFzY3JpcHQiIHNyYz0iaHR0cDovL2VuZ2luZS5tcGVyaWVuY2UubmV0L0VuZ2luZVdpZGdldC9zY3JpcHRzL3dpZGdldF8xIj48L3NjcmlwdD48ZGl2IGNsYXNzPSJtcGVfd2lkZ2V0IiBkYXRhLW1wZT0ndHlwZT1wbGF5ZXJ8YXBwSWQ9MTl8dGFyZ2V0SWQ9MjAxNjAzMDRfdmlkZW9fMTIwNDI1MTh8cGxheWVyT3B0aW9ucz17ImF1dG9wbGF5Ijoibm9uZSIsImFkdlVSTCI6Imh0dHA6Ly9vYXMucG9wdWxpc2VuZ2FnZS5jb20vMi92aWRlby5ibG9nby5pdC9hc2thbmV3cy9wbGF5ZXJAeDUwIiwidXNlSW1hU0RLIjp0cnVlfSc+PC9kaXY+PHN0eWxlPiNtcC12aWRlb19jb250ZW50X18xNjIzMDd7cG9zaXRpb246IHJlbGF0aXZlO3BhZGRpbmctYm90dG9tOiA1Ni4yNSU7aGVpZ2h0OiAwICFpbXBvcnRhbnQ7b3ZlcmZsb3c6IGhpZGRlbjt3aWR0aDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O30gI21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2MjMwNyAuYnJpZCwgI21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2MjMwNyBpZnJhbWUge3Bvc2l0aW9uOiBhYnNvbHV0ZSAhaW1wb3J0YW50O3RvcDogMCAhaW1wb3J0YW50OyBsZWZ0OiAwICFpbXBvcnRhbnQ7d2lkdGg6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDtoZWlnaHQ6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDt9PC9zdHlsZT48L2Rpdj4=”]
Si chiama Gonta ma lo hanno ribattezzato Robodog. Gonta è uno spaniel dotato di un dispositivo di trasmissione video che permette di seguire l’animale nei luoghi più nascosti e accidentati dove l’uomo non potrebbe intrufolarsi. In questo modo questo cane opportunamente addestrato dà la possibilità alle squadre di soccorso di salvare vite umane.
“Il Gps e la videocamera registrano dati precisi su quello che vede il cane in quel contesto. Questo permette anche ai soccorritori di conoscere le condizioni nelle quali si trovano le persone da soccorrere, che sono dati importantissimi”,
spiega Kazunori Ohno, professore all’università giapponese di Tohoku.
Grazie al gps e alla videocamera i soccorritori – tramite un tablet – riescono a sapere dove andare e quali materiali utilizzare per soccorrere le vittime.
Come spiega Kyo Yamada, rappresentante dell’associazione di cani soccorritori, il Giappone è “un paese dove i terremoti sono molto frequenti, il ricorso ai cani soccorritori purtroppo è ancora poco compreso e piuttosto sconosciuto al pubblico”. Secondo Yamada questo nuovo dispositivo non sarà utile solamente nei terremoti, ma anche su vaste distese di montagna. Insomma se una volta i cani di San Bernardo portavano un barilotto con del liquore per salvare la vita a chi era stato travolto da una slavina, ora a fare la differenza potrebbero essere il Gps e la videocamera.
Via | Askanews
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