TOPSHOT - Dogs are pictured near a sign of radioactivity set near a crucifix in ghost city of Prypyat near Chernobyl Nuclear Power Plant on April 8, 2016. Ukraine is preparing to mark 30 years since the Chernobyl disaster, the world's worst nuclear accident whose death toll remains a mystery and which continues to jeopardise the local population's health. More than 200 tonnes of uranium remain inside the reactor that exploded three decades ago at the Chernobyl nuclear power plant, raising fears there could be more radioactive leaks if the ageing concrete structure covering the stricken reactor collapses. / AFP / Sergei SUPINSKY (Photo credit should read SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images)
[blogo-video id=”162977″ title=”Chernobyl 30 anni dopo” content=”” provider=”askanews” image_url=”http://engine.mperience.net/cdn/static/img/tmnews/20160419_video_16400482.jpg” thumb_maxres=”0″ url=”20160419_video_16400482″ embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fMTYyOTc3JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PHNjcmlwdCB0eXBlPSJ0ZXh0L2phdmFzY3JpcHQiIHNyYz0iaHR0cDovL2VuZ2luZS5tcGVyaWVuY2UubmV0L0VuZ2luZVdpZGdldC9zY3JpcHRzL3dpZGdldF8xIj48L3NjcmlwdD48ZGl2IGNsYXNzPSJtcGVfd2lkZ2V0IiBkYXRhLW1wZT0ndHlwZT1wbGF5ZXJ8YXBwSWQ9MTl8dGFyZ2V0SWQ9MjAxNjA0MTlfdmlkZW9fMTY0MDA0ODJ8cGxheWVyT3B0aW9ucz17ImF1dG9wbGF5Ijoibm9uZSIsImFkdlVSTCI6Imh0dHA6Ly9vYXMucG9wdWxpc2VuZ2FnZS5jb20vMi92aWRlby5ibG9nby5pdC9hc2thbmV3cy9wbGF5ZXJAeDUwIiwidXNlSW1hU0RLIjp0cnVlfSc+PC9kaXY+PHN0eWxlPiNtcC12aWRlb19jb250ZW50X18xNjI5Nzd7cG9zaXRpb246IHJlbGF0aXZlO3BhZGRpbmctYm90dG9tOiA1Ni4yNSU7aGVpZ2h0OiAwICFpbXBvcnRhbnQ7b3ZlcmZsb3c6IGhpZGRlbjt3aWR0aDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O30gI21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2Mjk3NyAuYnJpZCwgI21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzE2Mjk3NyBpZnJhbWUge3Bvc2l0aW9uOiBhYnNvbHV0ZSAhaW1wb3J0YW50O3RvcDogMCAhaW1wb3J0YW50OyBsZWZ0OiAwICFpbXBvcnRhbnQ7d2lkdGg6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDtoZWlnaHQ6IDEwMCUgIWltcG9ydGFudDt9PC9zdHlsZT48L2Rpdj4=”]
Il prossimo 26 aprile ricorrerà il trentesimo anniversario del peggior disastro nucleare, quello della centrale di Chernobyl, della storia e se ben 158 persone vivono attualmente nel perimetro di esclusione decretato dalle autorità, la zona che circonda i resti della vecchia centrale è diventata una “spontanea” riserva per gli animali selvaggi.
La zona è così altamente radioattiva da ostacolare la presenza umana, ma non quella animale e così la natura si è ripresa i suoi spazi.
È Denis Vichenski, ingegnere a capo della zona di esclusione, a raccontare quale sia la situazione faunistica a tre decenni dall’incidente:
“Più di 130mila persone sono state allontanate in un breve periodo di tempo, in un esodo di massa. Questo ha provocato un vuoto che la natura ha riempito. Gli animali non devono avere più a che fare con le pressioni legate alle attività umane”.
Nel 1990 sono stati reintrodotti alcuni esemplari di cavalli selvaggi che oggi sono un centinaio: orsi, lupi, linci e volpi sono tornati in questa regione che li ha visti sparire dopo l’antropizzazione di Chernobyl. Uno dei ritorni più sorprendenti è quello della lince che è sparita in molte zone dell’Europa e che qui, come racconta la zoologa Marina Chvyria, si riproduce e sta aumentando. E oltre alla fauna, anche la flora ha fatto altrettanto riprendendosi molti spazi a ridosso dei palazzi abbandonati.
Via | Askanews
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