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Come ogni 5 giugno, oggi è la Giornata Mondiale dell’Ambiente. La ricorrenza del World Environment Day fu decisa nel 1972 dall’assemblea delle Nazioni Unite e ogni anno viene stabilito un tema e un Paese ospitante. Il tema di questa edizione è la lotta contro i traffici illegali di risorse naturali e il bracconaggio e l’Angola è stata scelta come Paese ospitante.
Il WWF in occasione della Giornata Mondiale della Terra ha sottolineato i dati del World Wildlife Crime Report dell’Ufficio Drugs and Crime delle Nazioni Unite (Unodc) che parlano di un giro d’affari di 213 miliardi di dollari per la criminalità che opera contro la natura.
Soltanto ieri vi abbiamo raccontato su Ecoblog il dramma del traffico di animali selvatici in Sudafrica, una filiera alimentata dal turismo dei safari.
Se si guarda a tutto il continente le cifre sono da incubo: 30mila elefanti vengono bracconati ogni anno in tutta l’Africa e in paesi comne Tanzania e Mozambico sono stati persi in un lustro tra il 50% e il 60% della popolazione di questi pachidermi. In Zimbabwe sono scomparsi il 60% degli elefanti presenti 10 anni fa.
Secondo le Nazioni Unite le specie oggetti di crimini e traffici illegali sono 7000. Il bracconaggio alimenta molteplici settori: dalla moda (come pelli e avorio) all’arredamento (come alberi e altre piante in via d’estinzione), dal cibo (come scimmie e pangolini) ai prodotti farmacologici tradizionali (come parti di tigre e corna di rinoceronti) e agli animali domestici (come pappagalli e rettili).
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Lo scorso anno il tema della Giornata Mondiale dell’Ambiente 2015 era stato il cibo e l’Italia era stato il Paese ospite.
Via | AdnKronos
Foto | Cinemambiente
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