Ci sono voluti sei anni per arrivare alla sentenza del tribunale di Vercelli sul processo per inquinamento ambientale ai danni della Sacal di Carisio.
Secondo quanto riferisce La Stampa, l’amministratore delegato Corrado Cordioli e il responsabile per la sicurezza ecologica Salvatore D’Anna sono stati condannati a otto mesi, mentre si è giunti all’assoluzione per il direttore dello stabilimento Paolo Giacomazzo.
I due condannati dovranno risarcire con 60mila euro ciascuno sei delle 28 parti civili del processo, per una somma complessiva di 360mila euro. L’azienda dovrà inoltre risarcire il comune di Carisio (anch’esso parte civile) con 30 mila euro.
La Sacal dovrà bonificare l’area e distruggere i cumuli di allumina presenti nel cortile dello stabilimento.
Il pm aveva chiesto per tutti gli imputati tre anni di reclusione con le accuse di avvelenamento della falda, del suolo e delle sostanze alimentari.
Un’ordinanza del 2010 aveva vietato il consumo di uova e ortaggi nel raggio di due chilometri dalla fonderia a causa della presenza di diossine. Il Comune aveva chiesto 3,5 milioni di euro per il danno d’immagine con una richiesta provvisionale di 300 mila euro.
Via | La Stampa
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